Sempre auto americana, stavolta team inglese. Stiamo parlando di Corvette e TF Sport, e del pilota angolano Rui Andrade.
Rui Andrade è uno dei pochissimi piloti africani in griglia, e l’unico non sudafricano. Dopo aver intervistato piloti da tutti i continenti non ci potevamo far scappare questa occasione.
“Cosa si prova a guidare per Corvette?
“È speciale. Non solo perché Corvette è una macchina che va forte, ma anche per la storia del marchio a Le Mans, e sono orgoglioso di farne parte.”
“Arrivi dalle LMP2, cosa trovi di diverso in una GT3?”
“La differenza principale è l’ABS. Con l’ABS hai un approccio diverso a come guidi la macchina e a come fai le curve. Non è solo un aiuto in caso di bisogno, è proprio uno strumento che ti permette di andare più veloce, e c’è una curva di apprendimento abbastanza importante da affrontare.
Poi ovviamente LMP2 e GT3 sono diverse per peso e carico aerodinamico. Ma sono molto contento della Corvette, è molto forte nelle curve veloci e adattarsi è stato più facile del previsto. TF Sport e Pratt & Miller [che ha progettato l’auto] hanno fatto un ottimo lavoro nel creare un’auto competitiva.”
“Pensi che la Corvette possa far bene in questa gara?”
“Sì, credo proprio di sì. Abbiamo un pacchetto molto forte soprattutto sui long run grazie a un buon consumo delle gomme. Se non abbiamo guai il problema principale diventa l’affidabilità, ma anche in questo caso credo che abbiamo un’auto molto solida.”
“Qual è la parte che preferisci di questo tracciato?”
“Sicuramente le curve Porsche. Mi piacevano già prima con le LMP2, ma adesso anche con le GT3, anche se vanno affrontate in modo diverso. Sul prototipo con tutto quel carico puoi farle in pieno senza problemi, sulla Corvette invece no. L’auto non è incollata, si muove parecchio, devi prendere molti più rischi. È molto divertente, senti sempre di essere al limite.”
“Domanda di rito. Cosa NON ti piace di Le Mans?”
“È un evento molto lungo. Venerdì e sabato hai il pesage, fai i test domenica, non guidi lunedì e martedì, torni in macchina mercoledì e giovedì, venerdì la parata e sabato finalmente la gara. È pesante per tutti. Per noi piloti è più semplice, ma i meccanici lavorano tutti i giorni per due settimane. In parte è ciò che rende questo evento speciale, ma dà la sensazione di essere allungato.”
“La prossima domanda è più sulla tua carriera. Sei nato in Angola, com’è stato il tuo percorso dall’Angola al mondo delle corse?”
“Non è stato facile. In Angola non abbiamo kartodromi. Tutte le gare di kart si tengono su strade pubbliche usando i marciapiedi o muri di gomme per delimitare il tracciato. Da lì sono riuscito ad approdare alla F4 e alla F3, correndo finalmente in circuiti veri con piloti che hanno disputato campionati nazionali e internazionali di kart. È stato difficile adattarsi, ma gara dopo gara sono migliorato sempre di più e continuo a migliorare. Sono molto contento dei progressi che ho fatto e che continuo a fare come pilota. Non è stato un viaggio semplice, ma sono molto orgoglioso di essere qui e rappresentare il mio paese sulla griglia.”
Ringraziamo ancora TF Sport e Rui Andrade per questa opportunità unica.