I primi test ufficiali MotoGP per il 2024 sono andati in archivio pochi giorni fa in quel di Sepang, Malaysia, ma dal 19 al 20 febbraio, le squadre torneranno in pista in Qatar per una due giorni di prove ufficiali, a 20 giorni dall’inizio della stagione.
Tante però sono state le novità tecniche che abbiamo assistito ai test malesi. Vediamole di seguito:
DUCATI:
La Casa di Borgo Panigale ha lavorato principalmente sul nuovo motore, che per il 2024 porta ancora più potenza ma soprattutto un netto miglioramento sulla fluidità di erogazione e sulla gestione del freno motore, per il quale entrambi i piloti ufficiali si erano lamentati durante il corso della stagione precedente. Ducati ha poi portato anche una rivisitata ala anteriore, che sfoggia una nuova angolatura, un’inedita carenatura laterale con nuovo profilo aerodinamico, una leggera modifica all’aerodinamica della coda ed un nuovo sistema di scarico.
Ducati lascia così Sepang con una moto oggettivamente parecchio migliorata e con non troppo lavoro da fare in vista dei prossimi test.
APRILIA:
Massiccio lavoro per i tecnici di Noale, che a Sepang hanno portato una moto sostanzialmente nuova di zecca: alla RS-GP 2024 è stato donato un telaio completamente inedito, un nuovo motore ed un nuovo pacchetto aerodinamico che vede notevoli migliorie (anche un nuovo diffusore sotto la coda). Tutto ciò, però, ha richiesto un buon lavoro di set-up per trovare il giusto equilibrio tra anteriore e posteriore, quest’ultimo a detta dei piloti Aprilia sembrerebbe l’area che ancora necessiti di maggior cura. I nuovi profili aerodinamici avrebbero apparentemente fatto perdere del grip al posteriore.
Maverick Vinales, tuttavia, ha lamentato una perdita di feeling generale dovuta alla nuova aerodinamica, optando così per tornare alla vecchia coda 2023 con la quale sarebbe riuscito a trovare un migliore equilibrio generale. Sia Vinales che Oliveria sono riusciti infatti ad imporre un ottimo ritmo sui long-run. Espargarò invece si è decisamente distinto sulla velocità sul giro secco, riuscendo a tenere il passo delle migliori delle Ducati.
HONDA:
Per la Casa Alata di Tokyo, la decisione è stata quella di lasciare la moto del 2023 e di proseguire i lavori sul prototipo sceso in pista durante i precedenti test di Valencia.
I piloti Takaaki Nakagami e Joan Mir hanno speso ottime parole sul nuovo motore della Honda che evidenzierebbe una migliorata connessione con l’acceleratore e migliorato il grip al posteriore, anche se un’eccessivo spinning al posteriore continua a rimanere un problema fondamentale al quale i tecnici di Tokyo devono trovare rimedio.
Per la Honda è stato portato anche un nuovo forcellone e pure due differenti pacchetti aerodinamici.
Per Luca Marini, la richiesta è stata quella di incrementare ancora di più il carico aerodinamico, specialmente al posteriore. A tale riguardo, è verosimile che in Qatar vedremo una coda ancora più grossa con nuove appendici che andranno ad affiancarsi alla famosa “coda stegosauro”.
YAMAHA:
Non molto sul fronte della casa di Iwata. Si presenta in Malaysia con una nuova ala anteriore, che ricorda in qualche modo il precedente frontale dell’Aprilia. La nuova soluzione della Yamaha sembrerebbe dare alla M1 un maggior grip in uscita di curva, riducendo pure il wheelspin. Tuttavia, però, il motore rimane ancora una grossa debolezza del pacchetto di Yamaha, che ancora fa fatica a trovare il bandolo della matassa per dare ai propri piloti un propulsore capace di fare il tempo da qualifica. Anche la coda ha ricevuto un aggiornamento, presentandosi con un nuovo design che però potrebbe nascondere qualche piccolo sistema per la distribuzione dei pesi.
KTM:
Nei box austriaci si continua a lavorare su un nuovo telaio in fibra di carboio, adottato quest’anno anche dal team Tech3. Per KTM, tanto lavoro è stato fatto sull’elettronica ed il set-up dell’impianto di scarico (il primo completamente rivisto rispetto lo scorso anno, ma con i piloti che hanno optato per una soluzione a metà tra vecchio e nuovo) per cercare di trovare più grip ed una migliore erogazione della potenza ed eliminare il persistente problema del wheelspin.
I test di Sepang si sono conclusi con Binder e Miller che hanno espresso grande soddisfazione sulle condizioni generali della moto 2024. Sembrerebbe essere più che pronta a sfoggiare una grande performance nei prossimi test di febbraio.
Questi test MotoGp a Sepang 2024 si concludono così.
foto da motogp.com