A cura di Cristian Vaga.
Il COTA non era mai stato pista da Ducati: prova ne è che fino all’altro ieri, i vincitori iscritti all’albo d’oro sono stati Honda, Honda, Honda, Honda, e un barlume di Suzuki. La Ducati inserita nella lista dei vincenti, però, non è quella rossa: è celeste. Che succede a Borgo Panigale?
Doveva essere una passeggiata di salute per i ragazzi del bolognese: 5 moto fra le prime 5 posizioni nelle qualifiche, dominio totale. In gara, Ducati ne perde due (le Pramac) e perde un posto sul podio.
Guardando le prime 4 gare dell’anno, il team di Gigi Dall’Igna sta subendo un’emorragia di punti rispetto al previsto e a come si erano presentati al via in Qatar: nessuna vittoria, un podio, e null’altro. Ci ha messo una pezza Jack Miller ieri, partito secondo e finito terzo. Jackass tiene a galla la Ducati factory, con gli altri due team (non me ne voglia Valentino, ma il suo progetto MotoGP è ancora acerbo) che stanno macinando punti e successi. Pecco disastroso, irriconoscibile: nella sabbia in Qatar, P15 a Mandalika, centra la top five a Termas e di nuovo affoga al COTA.
Parte terzo, lo troviamo quinto sì, ma a sputi e bestemmie. Con altri, come Bastianini, a soffiargli una vittoria tutto sommato alla sua portata. O un redivivo Marquez, che al via ha il cambio che da forfeit e da ultimo risale fin dietro a Pecco.
Non è fallimento totale e irrecuperabile, ovvio: il team ha raccolto tre Top5 e un podio. Il problema è che pende tutto a favore di Jack Miller. Non so se Pecco è forte in storia, ma una rinfrescata agli ultimi anni della Ducati farebbe bene a farla, specie nella parte “facilità con cui il pilota di punta viene sostituito”.