A cura di Cristian Vaga.
Oggi inizia il weekend del Gran Premio d’Austria: dopo le polemiche e i fatti di domenica scorsa, si scende di nuovo sul tracciato del Red Bull Ring azzerando o quasi quanto accaduto sette giorni prima. E si scende in pista con una novità: dal prossimo anno avremo una nuova curva, una chicane in mezzo al rettilineo fra curva 1 e 2, inserita nel circuito come “misura di sicurezza aggiuntiva“.
Da redattore di motomondiale, posso riassumere questa decisione in due semplici parole: bella minchiata.
Bella minchiata perchè di fatto non va ad azzerare i punti rischiosi del tracciato di Spielberg. Vero è che le moto saranno costrette a rallentare prima e non arriveranno alla ormai ex curva 2 a piena velocità; ma usare una chicane esattamente in mezzo al rettilineo comporta svantaggi notevoli. Primo fra tutti, dobbiamo capire come verrà presa questa chicane: se la S sarà lenta (tipo Prima Variante a Monza), sarà un “apri-chiudi-apri” col gas prima dell’attuale curva 2, che ammazzerà i tempi sul giro; se sarà invece una S veloce (come ad esempio la serie di S del COTA) non avrà troppo impatto sulla velocità di arrivo in curva 3, taglierà magari qualche kmh ma le moto arriveranno comunque a 240 all’ora all’ingresso di curva 3.
Perchè il problema di Spielberg non è la velocità con cui si entra nelle curve, bensì il numero di ruote che entrano in curva. Per le auto è una pista perfetta, con rettilinei, curvoni lenti, curve veloci, dislivelli e cambi di direzione; per le moto è un dramma, montagne russe in cui ogni curva è quella buona per accopparsi.
Guardate solo il GP di settimana scorsa, con Pedrosa e Savadori in uscita da curva 2; o pensando a quel che viene chiamato “l’incidente del secolo”, con la Pramac di Zarco e la Petronas di Morbidelli a tentare la carambola proprio a curva 2. O ancora, il terribile botto di Bastianini e Syahrin del 2020, subito fuori curva 1. Fino a queste FP in Moto2, con Cameron Beaubier che perde la sua moto e rischia di falciare Aron Canet che lo schiva con dei riflessi impensabili.
Per queste moto di oggi, Spielberg è troppo pericoloso: non basta ficcare una S in un rettilineo, non è mica a Le Mans che ha un dritto che è un’autostrada.
La MotoGP dovrebbe trovare o costruire una nuova casa in Austria, perchè siamo tutti accondiscendenti e pacati finchè qualcuno non si fa male; perchè poi ci troviamo di fronte la morte, e allora si protesta inutilmente e si parla a vanvera di cambi di layout, abolire quella o quell’altra pista, e minchiate così.