Puntuali come le tasse eccoci con la parte due dei promossi e bocciati di questa 24h du Mans lato LMP2.

Ed indovinate un po’ chi saranno i protagonisti di questa parte 2? Eh già, proprio quello splendido monomarca Oreca mosso dal preponderante 4.2 Gibson?

Daje che partiamo.

PROMOSSI LMP2

United Autosport. Due vetture in Hyperpole, due equipaggi con la possibilità di vincere.

Alla fine a portarla a casa è quello di Nolan Siegel, Bijoy Garg ed Oliver Jarvis!

Una gara condita da qualche spin di troppo ma mai veramente in difficoltà.

Inter Europol Competition. Sarà che la gara l’abbiamo vissuta assieme al loro press officer visto che eravamo vicini di posto in sala stampa, sarà che quello fatto lo scorso anno li ha fatti entrare dritti nei nostri cuori, ma vedere nuovamente la #34 sul podio di Le Mans è stato bello, anche se non più sul gradino più alto.

IDEC. Francamente non sapevamo cosa aspettarci da questa vettura e da questo equipaggio, fatto sta che la velocità di Van Uitert e di Lafargue sono state fattore decisivo per questo podio.

Oreca. Se questa LMP2 è un monomarca si deve soprattutto all’ottimo lavoro di Oreca che ha costruito un telaio incredibile e capace di prestazioni degne di nota. Dal 2017 fino ad oggi è una certezza.

BOCCIATI LMP2

United Autosport. Come? Non era tra i promossi? Beh c’è da dire che se la vettura #22 si issa sul gradino più alto del podio, la #23 vive uno psicodramma lungo 24h.

Tra gli errori di Keating ad inizio gara ed i capricci dell’alternatore, la #23 non è mai stata all’altezza delle prestazioni viste in Hyperpole.

Crowdstrike Racing by APR. Non solo portano la livrea più brutta del panorama LMP2 ma, tra lunghi ed errorini vari, non riescono a farsi notare in nessun modo positivo.

Iron Lynx by Proton. Totalmente irrilevanti in gara se non per i fini statistici e la bandiera gialla causata dal loro ritiro; e dire che la line-up prometteva bene.

FIA ed ACO. Non so, probabilmente sarò una mosca bianca tuttavia non apprezzerò mai la scelta di tagliare le LMP2 dal mondiale WEC. Comprensibile voler limitare le vetture in griglia a 40, meno tagliare la classe che ha letteralmente tenuto in vita l’endurance dal 2018 fino al 2022.

Avremmo preferito maggior considerazione e amore per una classe che è sempre al top per quanto riguarda piloti coinvolti e prestazioni.

Per non parlare poi dello spettacolo con ben 5 vetture ancora una volta a pieni giri e ad un distacco nel raggio dei 30 secondi.

Di Claudio Boscolo

Appassionato di endurance da quando ho memoria, innamorato perso della Panoz Esperante e nostalgico della Jordan e della Jaguar in Formula 1. Cantastorie di piloti e di gare, all'occorrenza team principal dell'ItalianWheels Racing Team.

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