L’introduzione è sempre la stessa, andiamo al sodo: promossi e bocciati in LMGT3.
Promossi LMGT3
Manthey Racing EMA. La 992 Gt3 R si dimostra come la vettura da battere in questo WEC. Una vettura incredibile che porta l’equipaggio di Shahin, Schuring e Richard Lietz a vincere in back to back sia la 6 ore di Spa che questa 24h du Mans. Manthey si dimostra ancora una volta una corazzata in termini di gare di durata specialmente in questo WEC.
BMW-WRT #31. Gara massiccia per quanto riguarda il GT per entrambe le vetture di WRT con la #31 che riesce a superare la notte, a differenza della gemella con il #46 e ad agguantare un podio di grandissimo valore.
Sarà che abbiamo sentito un Sean Galael motivatissimo durante la nostra intervista, sarà che l’ M4 è una delle vetture più forti sulla griglia ma vedere un “bounce back” così imperioso dalla debacle delle qualifiche è stato molto bello.
WRT si conferma ancora una volta uno dei veri e propri top team di categoria.
Mustang GT3. Gara incredibile per tutte e tre le Mustang in gara, prestazione finalmente che rende giustizia al V8 più grosso di questa Le Mans nel GT. Un po’ Giorgio Roda ci aveva anticipato i grandi pregi di questa vettura, un po’ speravamo che potesse fare bene.
Una vettura a podio, una ai piedi ed una ritirata mentre si giocava la vittoria. In casa Ford possono sorridere perchè quest’ auto sembra avere le carte in regola per essere una delle protagoniste del futuro.
Aston Martin. Non siamo qua ad elencare i pregi prestazionali questa volta ma ad elogiare la grandissima performance in fatto di sicurezza.
Ebbene Aston Martin ha costruito una vettura a prova di bomba tanto che il buon Daniel Mancinelli è uscito illeso da questa vera e propria “castagna” alla curva Indianapolis.
BOCCIATI LMGT3
McLaren. Male male sia in termini di performance che affidabilità.
Non solo United ma anche Inception pagano la tassa della mancata affidabilità durante tutto il week end e soprattutto in gara.
Quanto di buono è stato oscurato da troppi problemi.
BMW-WRT #46. Tocca bocciare la macchina del Dottore questa volta. La colpa, ci teniamo subito a dirlo non è sua ma una imprecisione di Al Harthy che con pista umida la mette in ghiaia durante la sezione di notte che si è corsa.
Un lungo fatale per la BMW che si sarebbe potuta giocare molto di più.
TF Sport-Corvette. Anche qui, discorso analogo come per McLaren.
Tanto potenziale e tanta inaffidabilità.