Nello scorso weekend è andato in scena il Mugello Racing Weekend, penultimo round nel calendario di PNK Motorsport. A differenza delle altre tappe però, sull’asfalto dell’autodromo toscano, sei sono le gare disputate del BOSS GP e alcuni campionati del Masters Historic Racing.

Ma andiamo con ordine.

Il “BOSS GP”, acronimo di Big Open Single Seater, nata nel 1995, ha lo scopo di schierare ai nastri di partenza le F1 “usate”.

Il fenomeno “BOSS GP” nacque prima in UK e poi, col tempo, si è espanso in Europa.

Si è deciso, negli anni, di permettere l’accesso anche a GP2 e Formula Renault World Series.

Ad oggi infatti sono queste le vetture più presenti in griglia. 

Nel round toscano erano presenti due vetture F1. La regina è stata senza dubbio la Benetton B197 ex Alesi di Ulf Ehninger (in copertina).

Il rombo V10 Cosworth della Toro Rosso STR1 del 2006 di Ingo Gerstl, però, non era da meno. Da segnalare al via anche Antonio Pizzonia, ex pilota di F1.

Masters Historic Racing non tornava in Italia con i suoi campionati dal 2018 (fatta eccezione per la 4 Ore di Monza del 2019 con le vetture Endurance).

Al Mugello tre sono stati gli schieramenti scesi in pista: “Masters Racing Legends for 66/85 F1 Cars”, “Masters Endurance Legend” più una griglia combinata tra le categorie “Masters Gentleman Drivers” e “Pre-66 Touring Cars”. 

L’unica griglia con una presenza rilevante di vetture al via è stata quella delle F1 con ben 24 auto che hanno dato vita a due spettacolari gare. In gara 2 Mike Cantillon con la sua Williams FW08 ha chiuso in terza posizione, con un sorpasso all’ultima curva, partendo dal fondo dello schieramento.

Articolo e foto a cura di Samuel Bombieri/ Racecarsontheroad.

Altre tre le Williams presenti, due le Mclaren (una M23 usata da Mass nel 1976 e una MP4/1B, la prima monoposto ad avere una monoscocca in carbonio), due le Lotus (tra cui una bellissima 78 ex Nilsson) e mi fermo qua perché ogni auto meriterebbe di essere citata.

Va detto però che la pattuglia dei piloti italiani era nutrita, in quanto ben 6 monoposto hanno corso sull’autodromo di casa.

Master Endurance Legend è una categoria riservata alle regine dell’endurance dal 1995 al 2016. Al via le auto presenti al PNK Motorsport spaziavano dalle piccole sport Lucchini del ’96, alle moderne LMP2, LMP3 e GT3. La star dello schieramento è stata la Viper GT1, che all’epoca corse nel campionato italiano, portata in pista da Victor Jabouille, figlio dell’ex pilota Jean-Pierre.

Non da meno la Lotus Enzo CLM-P1, schierata dal Team Bykolles e presentata nella sua ultima configurazione LMP1 con la livrea usata nel 2014.

Delusione per la quantità (ma non per la qualità) di auto nella griglia combinata: le aspettative erano alte ma pochi equipaggi si sono presentati al via: 9 auto iscritte ma solo in 8 hanno preso parte alla gara. Tra di loro la splendida Ferrari 250 GT SWB “Breadvan” della famiglia Halusa, recentemente restaurata.

Quello del Mugello è stato forse il weekend più significativo della stagione di PNK Motorsport. Speriamo che da questo evento si possano gettare le basi per una sinergia tra le varie organizzazioni per portare più spesso negli autodromi italiani questo genere di vetture che fanno sognare gli appassionati.

Articolo e foto a cura di Samuel Bombieri/ Racecarsontheroad.

Di ItalianWheels.net

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