Eccoci al Gran Premio di Miami, cari lettori, dove la Scuderia di Maranello ha deciso di presentarsi con una livrea speciale: a noi non è piaciuta, e quindi ecco 10 motivi per non apprezzare la livrea Ferrari HP.
Qualche giorno fa, Scuderia Ferrari ha presentato una nuova livrea, in collaborazione con Hewlett-Packard.
C’è chi la ama e chi la odia, chi pensa sia un ottimo lavoro e chi pensa che il suo falegname con 30.000 lire avrebbe fatto di meglio (semicit.).
Noi, francamente, siamo nel secondo gruppo. Ed ecco perché:
1. Le tute dei piloti ed il merchandising sono meravigliosi.
Seppur perfetti con i colori base (rosso, bianco e giallo), gli indumenti che Scuderia Ferrari ha mostrato nei giorni precedenti sui social hanno fatto innamorare tantissimi Tifosi: trovatemi un solo post su Instagram o Facebook dove nei commenti non si sia scatenato un hype generale in attesa della rivelazione della livrea della SF-24.
2. L’abbinamento rosso-azzurro-blu è gestito in maniera terribile.
Le tonalità di rosso e di blu sono già di per sé difficili da abbinare. Non è impossibile, ovviamente: basti pensare a quante squadre di calcio rosso-blu esistano.
Oppure, restando in tema Motorsport, basta pensare alle Brabham Martini Racing.
Eppure, qui il lavoro fatto è pessimo, sia per le tonalità scelte che per il modo in cui sono state combinate tra loro.
3. Troppi loghi HP.
Ora, comprendiamo bene la necessità di inserire dei loghi per il nuovo title sponsor, e la necessità che questi loghi siano ben visibili sulla vettura.
Ma è davvero così difficile notare quanto, così distribuiti, siano un pugno in un occhio? Nel senso, due sul cofano motore, due sull’ala anteriore, due sull’ala posteriore, due sulle wheel winglets… E ne sto sicuramente dimenticando alcuni.
Questi ultimi due, si potevano evitare. Sull’ala anteriore diciamo che sono promossi, mentre sull’ala posteriore si poteva mettere un solo logo con la scritta Hewlett-Packard per esteso.
Sul cofano motore, infine, era meglio usare un logo con il solo contorno bianco, senza sfondo azzurro. Molto più fine ed armonioso.
4. I render sul web avevano creato aspettative più alte.
Sì, qui non si può dare tutta la colpa a Scuderia Ferrari. I render sul web sono stati fatti da designer che, nella migliore delle ipotesi, con la Scuderia di Maranello non hanno nulla a che fare.
Però, il lavoro fatto è meraviglioso in alcuni casi (come quello in foto), e l’aspettativa era veramente alta.
Non dico copiare, ma almeno prendere spunto non sarebbe costato nulla.
5. Anche l’aspettativa creata da Ferrari stessa era abbastanza alta.
Sì perché tra le foto del merchandising, quelle di C² (Charles e Carlos, n.d.r.) in camicia azzurra e questa foto della ruota col cerchio azzurro, ci si aspettava parecchio di meglio rispetto a ciò che poi ne è venuto fuori.
Addirittura qualcuno aveva paragonato la cosa alla questione Rust-eze/Dinoco, del film Cars, paragonando Charles Leclerc a Saetta McQueen nella scena in cui, sognando la Dinoco, la simpatica auto da rossa diventava, appunto, azzurra.
6. Con le livree speciali, Ferrari ha fatto decisamente di meglio.
C’è sinceramente poco da aggiungere, abbiamo visto certamente di meglio uscire dal reparto design della Scuderia quando si è trattato di livree speciali.
Una su tutte, la livrea per il Gran Premio di Monza 2022, dove quei meravigliosi dettagli gialli furono a gran voce richiesti come parte integrante della livrea “base”.
Ferrari in quell’occasione non ascoltò la richiesta, e aggiungerei giustamente. Altrimenti non sarebbe più stata “speciale”.
7. L’ala posteriore senza la scritta “Ferrari” è semplicemente sbagliata.
Uno degli elementi più apprezzati della livrea per Monza 2022 è stata sicuramente la scritta Ferrari sull’ala posteriore.
Talmente apprezzata, che Ferrari già sulla SF-23 aveva deciso di riproporla come elemento fisso.
Rimuoverla per far spazio a due pallini blu è oltraggioso, oltre che semplicemente inguardabile.
8. A Leclerc sembra non piacere.
Probabilmente non siamo gli unici a non aver apprezzato il lavoro dei designer di Maranello.
Anche il monegasco, pilota della Scuderia, sembra quantomeno deluso dalla macchina che dovrà guidare per l’intero weekend.
Speriamo almeno sia veloce…
9. La monoposto di Sainz ha ancora i dettagli gialli.
Sì lo sappiamo, i dettagli gialli servono per distinguere la vettura di Sainz da quella di Leclerc, che quei dettagli ce li ha bianchi.
Ma dato che si è “osato” così tanto con la livrea, non si poteva farli bianchi su entrambe?
Così facendo si è soltanto aggiunto un quinto colore, difficile da abbinare, ad una livrea già di per sé difficile da digerire.
10. Speravamo in una NART Ferrari bis, e invece…
Questo improvviso avvento del blu sulla livrea, unito allo stile anni 70 delle camicie azzurre dei due piloti, ci aveva fatto sperare in un revival della livrea NART con cui Ferrari corse quei due GP nel 1964.
Evidentemente ci aveva sperato anche chi ha fatto quel render più su e invece… Hewlett-Packard.
Penso non ci sia altro da aggiungere. I colori sono disposti male, i dettagli “speciali” sono peggio.
A partire dall’ala posteriore blu, passando per l’halo azzurro (o blu, a seconda del pilota) e finendo all’ala anteriore con il rosso che finisce nel blu senza un briciolo di armonia.
È semplicemente brutta, fine della storia.
Ebbene questi erano i 10 buoni motivi per non apprezzare la livrea Ferrari HP.