Insomma ieri, con la presentazione della livrea “art-car” di BMW ci siamo trovati di fronte ai soliti commenti riguardanti la fine del mondo motorsportivo.
Capiamo che la moltitudine di livree celebrative degli ultimi anni possa aver stufato (anche se non condivido), tuttavia il concetto di “art-car” è ben lontano dalle livree tributo e soprattutto lontano dall’ essere causa della fine del motorsport.
Ebbene, questo concetto nasce proprio con BMW non ieri (infatti quella presentata poche ore fa è stata la ventesima art car), bensì quasi cinquant’anni fa!
Non è nulla di recente o dettato da moda, è una tradizione consolidata.
“Fin dagli albori, gli artisti hanno subito il fascino delle auto” queste le parole del manager del cultural engagement di BMW Group Thomas Girst.
Ed infatti è esattamente così.
Partiamo dal 1975 con l’opera di Alexander Calder, proprio la prima vera e propria “art-car” della storia BMW: la 3.0 CSL.
È da dire che non fece parte di nessun piano commerciale/comunicativo bensì di un esperimento di Hervè Poulain. La cassa di risonanza che ebbe quella vettura durante la 24H di Le Mans fu incredibile e da lì nacque il tutto.
Appena l’anno successivo si proseguì sullo stesso trend, questa volta, però, con un artista diverso. Franck Stella ebbe l’onore di dipingere la vettura numero 21 presente a Le Mans.
Per il terzo anno consecutivo BMW presenta una art-car a Le Mans e l’artista prescelto è Roy Lichtenstein.
Fulgido esempio e portacolori della Pop Art, Lichtenstein portò decisamente fortuna ai piloti Poulain e Mignot che raggiunsero la vetta della propria categoria.
Arriviamo così all’art car più famosa e nota: ossia quella del 1979 dipinta da Andy Warhol.
A questo giro abbandoniamo la 3.0 CSL e abbracciamo la M1.
Oltre ad essere una vettura leggendaria per svariate ragioni, questa M1 fu dipinta a mano da Warhol in persona. Solo ventotto minuti per adagiare sei kilogrammi di vernice e dare così la sensazione di velocità e movimento.
Una delle opere più famose del motorsport che oggi risiede fieramente nel museo BMW dopo aver corso una sola gara: la Le Mans del 1979.
Andando in tempi più recenti mi piace ricordare una delle mie vetture artistiche preferite, sempre di BMW: la M3 GT2 di Jeff Koons.
Anche questa volta la vettura si presentò a Le Mans e qui la vediamo proprio assieme all’artista sotto alla Torre Eiffel.
Ecco che arriviamo alla creazione del 2024 di Julie Mehretu che ha messo le mani sulla Lmdh che combatterà a Le Mans.
Questa vettura fa parte di un progetto più ampio che vuole mettere sotto la lente d’ingrandimento anche tutti i giovani e talentuosissimi artisti africani!
Bene, dopo questa carrellata di Artwork e art-cars spero di avervi illustrato meglio la situazione.
Ora appuntamento a Le Mans per vederla in azione!