A cura di Alessandro Rizzuti.
La vittoria di Colton Herta all’IndyCar Grand Prix di questa domenica ha significato una cosa: IT’S THE MONTH OF MAY!
E il mese di maggio contiene uno dei più grandi eventi del motorsport mondiale: la Indy 500.
La Indy 500 è una delle gare classiche del panorama mondiale, ed è valida per la triple crown insieme al Gran Premio di Monaco di Formula 1 e la 24 Ore di Le Mans. È una gara dura e snervante, che mette a dura prova il fisico e la mente dei piloti. Le 500 miglia (circa 800 km) e 200 giri da percorrere costituiscono però solo una parte dell’evento.
Non a caso “It’s the Month of May”. L’evento dura in totale ben due settimane (tre se si considera l’IndyCar Grand Prix appena corso). Le prime due sessioni di prove libere si tengono oggi, martedì 17, con la prima riservata ai piloti che corrono solo gli ovali e non tutta la stagione della IndyCar. Seguono altre 18 ore di prove libere tra mercoledì e venerdì. Nell’ultima giornata, il cosiddetto “Fast Friday”, si tengono le prove ufficiali di qualifica.
Sabato si tiene la prima sessione di qualifiche. Il format è molto particolare: ognuna delle 33 auto ha a disposizione quattro giri consecutivi cronometrati per far segnare il proprio tempo. I primi 12 passano alla seconda fase di qualificazione, la “fast 12”, e tra questi i primi partecipano all’ultima fase di qualificazione, la “Firestone Fast 6”. Fast 12 e Fast 6 si tengono entrambe la domenica precedente la gara.
Seguono altre due sessioni di prove libere, una lunedì e l’altra venerdì (il “Carb Day”), e infine la partenza della gara, che quest’anno sarà il 29 maggio alle 18:30 ora italiana. Ultima nota particolare dell’evento, il vincitore della gara riceverà una bottiglia di latte invece del classico champagne (qui la scelta del latte per ogni pilota).
Ed ecco completa la breve guida alla Indy 500, una delle gare più belle ed emozionanti del mondo. Non mi rimane che dire “DIRVERS, START YOUR ENGINES!”