Credits copertina: IRON DAMES / Célia MARTIN (DEU) – IRON DAMES / Karen GAILLARD (CHE) – Michelin Le Mans Cup – Circuit de Barcelona – Catalunya – Spain –

Tutti conosciamo il team Iron Dames: un progetto di Iron Lynx creato per promuovere le carriere di tante giovani pilotesse nel mondo dell’endurance (e ora anche nel rally).

La macchina tutta fucsia è ormai una presenza costante nei maggiori campionati endurance internazionali. E con sé le Iron Dames portano tanto talento e tantissima sfortuna.
Nonostante la grande velocità che queste ragazze riescono a dimostrare in ogni situazione, per un motivo o per l’altro, manca quasi sempre il podio, se non addirittura il traguardo.

L’ultimo caso è avvenuto oggi, nella tappa di Spa-Francochamps della Le Mans Cup. La Lamborghini #85 di Karen Gaillard e Célia Martin si trova in testa a meno di quindici minuti dalla fine, quando una foratura improvvisa a Blanchimont fa scivolare l’auto in ghiaia, terminandone così la corsa.

Purtroppo per le “dame di ferro” questo incidente è solo l’ultimo di una lunga serie di sfortune. Per citarne alcune, possiamo ricordare l’incidente alla 6 ore del Glen (IMSA) a giugno, oppure il problema al motore alla 4 ore di Barcellona (ELMS).

Ma anche quando le cose vanno bene e le auto tagliano il traguardo, c’è comunque qualcosa che non va. Alla 6 ore di Spa (WEC) una vittoria che sembrava certa dal primo giro viene convertita in un misero quinto posto a causa della ripartenza dopo la lunga bandiera rossa causata dall’incidente di Earl Bamber. Per non parlare poi degli innumerevoli quarti posti ottenuti ovunque, che hanno fatto sembrare podi e vittorie delle chimere.

Insomma, se fossi uno scommettitore accanito non sceglierei mai le ragazze per le mie puntate.

Peccato però, perché quello delle Iron Dames sarebbe un bellissimo progetto, con degli ideali perfettamente condivisibili (anche se le pratiche magari non tanto), che non farei alcuna fatica a sostenere.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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