Dovessimo dare un premio alle intenzioni questo andrebbe indiscutibilmente alle Iron Dames.

Un progetto stupendo, delle iniziative nobilissime e l’intento conclamato di portare tantissime ragazze nel motorsport che conta, in un ambiente percepito come lontano per molte donne e ragazze di tutto il mondo.

Tra machismo, sessismo e chi più ne ha e più ne metta, il motorsport non è mai apparso “ladies friendly” agli occhi dei più.

Fortunatamente questo sta cambiando anche grazie al lavoro di Deborah Mayer, attuale presidentessa FIA For Women nonchè fondatrice ed investitrice del progetto Iron Dames e proprio di quest’ultime.

Appunto prima parlavamo di “intenzioni” e, come il celebre Ovidio scrisse nelle sue “Metamorfosi”: ” Verum vellum parum est”.

La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.

Ed è proprio da qui che parte la nostra storia.

O meglio parte da marzo 2021 quando le Iron Dames, ormai conclamata realtà dell’endurance, annunciano due new entries nella propria line-up: Esmee Hawkey per la campagna ELMS e la diciassettenne enfant prodige Doriane Pin in Le Mans Cup.

Come ben saprete per correre nel GTE-AM è necessaria la figura di un pilota Bronze, ossia un “amatore”.

Le ragazze di Deborah Mayer sono quindi alla ricerca di una pilota Bronze molto veloce per sostituire Manuela Gostner, che viene così affiancata a Doriane Pin in Le Mans Cup.

Tutto stupendo se non fosse che Hawkey di Bronze non avesse assolutamente nulla, a partire dall’età passando poi alla carriera con le esperienze in Carrera Cup UK e Formula W.

Da quanto si apprende, dopo essere stati effettuati gli shootings fotografici di rito vicino alla 488 GTE del team di Cesena, annunciato il tutto via social, avviene la clamorosa marcia indietro.




L’arzilla quarantacinquenne (secondo quanto dichiarato dal management) Esmee Hawkey in posa con la 488 GTE Ph. Motorsport images.

Iron Dames annuncia il licenziamento immediato di Esmee Hawkey a causa dei dati errati che il management della pilota inglese avrebbe fornito alla FIA.

Infatti, dopo un double check, Hawkey risulta effettivamente una pilota di rateo Silver, più giovane di 22 anni rispetto a quanto dichiarato.

Risultato?

Contratto stracciato e line-up rimescolate da capo.

Manuela Gostner torna ad essere pilota Bronze di riferimento sia nella ELMS che nel WEC.

Si procede spediti al luglio 2021 dove la pilota altoatesina viene sostituita, come un fulmine a ciel sereno, proprio appena prima della gara di Monza, la tappa di casa del WEC.

Siamo ormai assuefatti a comportamenti poco umani nel motorsport quindi ci stupiamo di poco.

Anche in una realtà pubblicizzata come amichevole, carina e coccolosa, soprattutto con le ragazze in questione.

Business is business.

Fa così il suo ingresso in team Sarah Bovy.

Pilota belga dall’ampia esperienza nel motorsport e performance instructor Lamborghini.

https://www.youtube.com/watch?v=_ms7bQmn3_8
perchè privarci dell’onboard di Sarah Bovy in una gara del SuperTrofeo Lamborghini del 2016?

Ovviamente stiamo parlando di una pilota categorizzata Bronze.

Su come sia stata categorizzata Bronze noi non sappiamo ancora spiegarcelo, unitamente a quanto detto precedentemente non bisogna nemmeno fare molte ricerche, basta fare un giro sul sito di Bovy stessa per rendersi conto di quello che stiamo dicendo.

“the youngest driver ever to take part to the famous 24H of Spa”, alla faccia della licenza Bronze. Screenshot del website di Sarah Bovy.

Prendiamo per un secondo in prestito la definizione di Silver driver dal regolamento FIA tranquillamente consultabile al seguente sito https://www.fia.com/fia-driver-categorisation :

Definition:

  • A driver under 30 even in their first year with a licence
  • A driver under 30 with no significant single-seater or karting experience
  • A driver deriving an income from motor sport related activities
  • A driver over 30 who began their motor sport career in their 20s or earlier

Le conclusioni le lasciamo a voi.

Tralasciando questo aspetto per un momento, torniamo al nostro racconto.

Tutto procede bene, così come l’apprendistato della Bovy nel WEC al volante della 488 GTE nella categoria AM.

Voliamo alla stagione 2022 dove le Iron Dames stupiscono nei risultati sia nella ELMS che nel WEC.

Gran parte del merito va alla pilota belga che si distingue come una dei piloti Bronze più efficaci in assoluto (infatti la storia la consegnerà come prima pilota donna ad ottenere una pole position nel WEC e l’ultima pilota di sempre a partire dalla prima fila nella classe GTE).

Così tanto efficace che a fine stagione, al rilascio dei rating per la stagione successiva, Sarah Bovy viene promossa a Silver per la stagione 2023.

Questo sarebbe stato un intoppo clamoroso per le Iron Dames che si sarebbero viste private dell’elemento chiave per competere al vertice nel WEC e nella ELMS.

Dopo pochi giorni tuttavia avviene un pazzesco passo indietro.

Bovy declassata a Bronze.

L’appello presentato dalla pilota belga è andato a buon fine.

Passiamo al campionato in corso dove le Iron Dames corrono una stagione pazzesca e arrivano a giocarsi il titolo del GTE nel WEC fino alla tappa di Monza.

Anche in questo caso gran parte del merito va a Bovy, dove si mette in luce sia nelle qualifiche che nei propri stint personali in gara, andando praticamente sugli stessi tempi di Michelle Gatting, pilota Silver del team.

Arriviamo così a qualche giorno fa quando la FIA rilascia i rating per la stagione 2024.

Indovinate un po’?

Sarah Bovy promossa nuovamente a Silver per la stagione 2024!

Quindi torniamo nuovamente alla situazione di fine 2022 .

Ma non temete, il ricorso tattico sortisce nuovamente l’effetto sperato e Sarah Bovy ritorna magicamente Bronze.

Sarah Bovy mette in pista, per il secondo anno di fila, prestazioni da pilota Silver in maniera inequivocabile.

Il tutto viene accertato da FIA a fine stagione eppure, per il secondo anno consecutivo, viene inspiegabilmente declassata.

Inutile dire che questo valzer stia facendo storcere il naso a molti nell’ambiente, date le numerose competizioni che queste ragazze stanno affrontando.

Nel motorsport si dice spesso che ci pensa il cronometro a sbugiardare eventuali chiacchiere quindi abbiamo deciso di prendere i tempi a Bovy e Gatting e metterle a paragone.

In occasione della 8h del Bahrein dove le bravissime (e lo diciamo senza problemi) ragazze di Deborah Mayer hanno vinto abbiamo preso manualmente un campione dei tempi.

E’ evidente che un pilota amatore, un vero Bronze, è quasi impossibile che regga lo stesso ritmo se non andare addirittura più veloce di un professionista, invece qua è chiaro che Bovy tenga abbondantemente il ritmo di Gatting, andando addirittura in alcune occasioni anche più veloce.

Quello che non ci è chiaro è come un ricorso sistematico possa coprire questi fatti evidente ormai a tanti.

Sarah Bovy è una pilota Silver fatta passare per Bronze.

Lo dicono i tempi, lo dice la carriera della pilota belga stessa e lo dice persino la FIA che per due anni di seguito l’ha promossa e, per ragioni misteriose, declassata.

Di ItalianWheels.net

Il mondo dei motori senza compromessi.

Un pensiero su “IRON DAMES: UNA “FAKE BRONZE” IN INCOGNITO”
  1. Un vero peccato. Lei è davvero brava ma evidentemente se passasse Silver saltrebbe qualche equilibrio nelle Dames…..
    Ad ogni modo in categoria Silver e su una Hypercar magari rossa e con uno scudetto giallo con dentro un cavallino…
    …Sogni eorotici mostruosamente proibiti

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