Dopo un’attesa di ben nove mesi torniamo a Monza in occasione del GTWC di scena sul circuito brianzolo per la penultima tappa del campionato.
Un week-end tra luci ed ombre, tra gare gloriose e una Monza 2.0 che… ne parleremo dopo.
Concentriamoci sul bicchiere mezzo pieno: la serie di eventi.
GTWC si conferma uno dei campionati più belli da seguire sia nel “main event” che nelle sue accezioni GT2 e GT4.
La bellezza di poter seguire comunque in loco un campionato che offre serie di supporto di un livello così alto è più unica che rara.
La GT2 è un campionato in crescita, rumors sempre più insistenti di parecchi marchi interessati a fare la comparsa in questa serie oltre al bel mix tra giovani PRO in rampa di lancio (a proposito recuperatevi la nostra intervista a Carlo Tamburini) e gentleman driver veloci.
Il GT4 segue a ruota ma con una griglia incredibilmente più folta (stiamo parlando di quasi sessanta vetture) e con gare al cardiopalma ed estremamente combattute (in ripartenza di gara due anche troppo visto il gran botto).
GT4 che, ancora una volta, delude tantissimo sul piano nazionale: pochi piloti italiani in categoria e nessun team. Dobbiamo assolutamente ricostruire un movimento che dia la possibilità di far crescere un vivaio di piloti dato quanto sia incredibilmente formativa la categoria sia per i “gentleman” che per i giovani piloti che, per motivi di budget, si trovano lontani dalle formule.
Passiamo poi a quello che aspettavamo tutti: il GTWC.
Si conferma il campionato GT3 con il più alto livello in assoluto, una gioia per gli occhi.
Un week-end di livello assoluto condito dal record sul circuito per una GT3 a Monza.
Cosa chiedere di più?
La gara poi è stata caotica e spettacolare esattamente come pensavamo.
Una gara che ha messo in evidenza la capacità di WRT di trasformare la difficoltà in opportunità regalandosi una doppietta incredibile dopo l’incidente che, a momenti, poneva fine alla gara di ben due vetture su tre.
Piloti al limite, vetture al limite.
La tempesta perfetta insomma.
La risposta da parte del pubblico è arrivata: complice la formula vincente del biglietto che, con 35 euro, regalava una doppia giornata di spettacolo oltre al venerdì con ingresso gratuito.
Oltre trentacinquemila presenze sugli spalti per un evento GT3, un pubblico imperioso.
Ecco lo stesso pubblico è stato croce e delizia di questo evento.
Inutile girarci attorno, gran parte di questo afflusso di presenze è dato dal “Rossi effect”. La valanga giallo canarino è stata incontenibile già dal venerdì mattina.
Tifosi a piantonare l’hospitality WRT già dai primi vagiti dei motori nelle prime battute di venerdì.
Una situazione che non è affatto andata migliorando nei giorni successivi, anzi.
Il culmine si è avuto la domenica con la necessità di porre delle transenne per regolamentare il traffico nel paddock, largamente impedito dai tifosi di Rossi tanto da creare una barriera impenetrabile.
La figura di Vale ha sicuramente dato un “boost” notevole nei numeri dei tifosi ma lo avrà dato anche alla qualità degli stessi nuovi tifosi del GTWC?
A voi che eravate sugli spalti la risposta.
Passiamo ora all’altro grande argomento di questa tappa monzese ossia Monza 2.0. È cambiato qualcosa da prima?
Il tracciato e la riasfaltatura da quanto dichiarato dai piloti è stato largamente gradito, anche il rifacimento dei sottopassi è un aspetto molto positivo.
Il disboscamento che si è avuto, a parer nostro, però è eccessivo. Siamo pur sempre nel parco della Villa Reale che, con questo nuovo “garden design” sembra più un cortile che parco.
Arriviamo alla vera e propria nota dolente di questo week-end ossia la gestione del pubblico.
Trentacinquemila presenze per un evento GT3 è incredibile e, come accennato precedentemente, non è stato affatto facile da gestire.
La gestione a riguardo ha fatto un buco nell’acqua: tra gli stewards fuori dal circuito a sbraitare a tifosi persi che non sapevano dove muoversi, cambio del percorso per i posteggi dal sabato alla domenica e nessun accesso pedonale riservato ad addetti ai lavori si è creata la solita situazione di urla, frustrazione, bestemmie ed insulti e tanta coda.
Nulla di nuovo.
Uno scenario diametralmente opposto all’efficacia di Le Mans a riguardo, capace di smaltire centinaia di migliaia di tifosi in maniera rapida ed efficiente.
Nel paddock, come detto prima, la marea gialla ha creato innegabili disagi andando all’assalto dell’autografo/selfie.
Veniamo ad un altro punto ossia la grid walk.
La grid walk era regolamentata solo per chi in possesso di pass e/o braccialetto e per le persone di età superiore ai quindici anni.
Solo che nello spiazzo di ritrovo per la camminata sulla griglia di partenza nulla di ciò era stato specificato.
Era presente solo il cartello con le fasce orarie per il ritrovo, solo nel cancello interno, con un cartello sensibilmente più piccolo, era specificato a chi fosse dedicata la grid walk.
Questo ovviamente ha causato incomprensioni, incazzature e tifosi che hanno intasato la coda perchè spesso non avevano nozione del fatto che fossero esclusi dalla stessa.
Insomma, cambiare tutto per non cambiare, come al solito, nulla.
Monza 2.0 non ha brillato nell’organizzazione, in pista sì e parecchio con la bellezza del GTWC.
Foto copertina: Giulia Ferola