Archiviato il primo weekend di Formula 1 e purtroppo le novità sono ben poche. Già dalle qualifiche del venerdì sono andati a delinearsi diversi meccanismi, confermati in qualifica e in gara.
L’auto da battere rimane la Red Bull, impeccabile nella gestione gomme e nel valzer dei pit-stop. Verstappen ha letteralmente dominato con entrambe le mescole ogni singolo giro, sempre a suo agio con la sua RB19. Sigla la vittoria numero 36, ne mancano solo 5 per raggiungere Senna, numeri che crescono velocemente. Perez esegue bene il compito, sempre in gara e nessun errore, doppietta meritata.
Ferrari… Ferrari… A poche ora dalla partenza spunta il cambio di batteria ed elettronica sulla monoposto di Leclerc, vacillano così le ipotesi del sabato. (Risparmiare un set di rosse e non tentare la pole). Buona partenza per entrambe le monoposto con Leclerc che si infila fra le Red Bull, da lì in poi il vuoto. Otto decimi al giro sicuramente pesano e non sono semplici da recuperare, nulla da dire sulla guida e sui pit-stop da 2,3 secondi. Le velocità di punta sono notevolmente migliorate, ed hanno fatto sicuramente la differenza nel complesso. Per ultimo l’argomento affidabilità, vecchio fantasma che torna a far visita a Leclerc, disperato per il mancato podio e il DNF. E’ presto per gridare al fallimento, può sempre andare peggio come diceva il mio prof di matematica. Sainz è chiamato a difendersi da Alonso letteralmente in “Hammer Time”, e successivamente da Hamilton, che riesce a tenere dietro.
Vedremo come Vasseur gestirà il tutto, questo è solo un primo riscontro sul lavoro fatto. Se il degrado gomme varia anche in base all’aderenza del circuito ed alle condizioni climatiche, i problemi di affidabilità no.
Mercedes che fa da spettatore, inquadrata dalla regia solo per i sorpassi subiti da parte di Aston Martin rinata dalle ceneri. Hamilton difficilmente dimenticherà il sorpasso all’interno di Alonso, che continua a dimostrare la grinta di un ventenne e l’esperienza di un vecchio volpone. Gli equilibri di metà classifica son stati letteralmente spezzati, la Mercedes più vicina al leader accusa 50 secondi. Russell anche in difficoltà non è riuscito a brillare con la sua W14. Piccola nota: tante le somiglianze fra le due case costruttrici.
Gasly è sempre una sicurezza, anche in Alpine rimonta dal ventesimo posto e conclude nono in zona punti. Il suo compagno di squadra Ocon si maschera da Vettel: è stato il bersaglio di molteplici penalità da 5 secondi. Alfa Romeo passa inosservata, buona comunque l’ottava posizione di Bottas.
Sorprendono anche le Williams, a punti Albon e dodicesimo Sargeant al suo esordio in F1. (Vi ricordo la classe del ragazzo, 2000).
Non ho dimenticato le McLaren, tanti i problemi per le due monoposto. Il debutto del povero Piastri non è stato dei migliori con il suo ritiro, poco peggio Norris doppiato di due giri.
Siamo solo al primo dei ventitré appuntamenti, è stupido urlare alla tragedia o al campionato già scritto, questo vale per ogni costruttore. Quello che possiamo dire è che ogni squadra ha raccolto sicuramente dati importanti che aiuteranno a capire, e speriamo, risolvere le criticità di ogni progetto. L’imprevisto non ti avvisa.
Ci vediamo il 17-18-19 marzo al Gran Premio di Arabia Esaudita a Jeddah.
Di seguito la classifica dopo la prima gara.