A cura di Cristian Vaga.
Siamo stati ad EICMA 2022, il salone del motociclo che è andato in scena a Rho Fiera Milano, poco distante dalla metropoli milanese. Come ogni anno, sono state portate un sacco di innovazioni da tutte le case impegnate nel mondo della mobilità a due ruote, e anche a quattro (basti pensare al prototipo di moto disegnato da Aston Martin).
Come nell’edizione EICMA 2021, abbiamo avuto il piacere e -senza mezzi termini, il privilegio di poter vedere le novità portate dal colosso Hitachi Astemo presentate dal vicepresidente esecutivo del settore moto in persona, Nobuyuki Sugiyama.
Quella che segue è l’intervista che Mr. Sugiyama ci ha concesso, nella quale si può trovare il focus scelto da Hitachi Astemo per l’edizione 2022 di EICMA: la sicurezza stradale.
Ad EICMA portate un nuovo sistema di sicurezza pensato e realizzato per le moto e per gli scooter: ci può spiegare in cosa consistono, e se ci sono differenze strutturali?
“I sistemi che vedete sono pensato per due differenti applicazioni: uno è per la mobilità urbana e per dei motocicli di utilizzo prevalentemente cittadino, mentre l’altro è progettato per essere installato su mezzi di maggiori dimensioni. L’elemento principale di questi sistemi è una stereocamera, che identifica con chiarezza ogni tipo di ostacolo sul percorso come una persona, un cane, un autoveicolo, o un altro motociclo. Questa stereocamera è presente sia sul sistema per scooter, sia su quello per moto più grosse. Il sistema per scooter, dai costi più contenuti, presenta un’unità in grado di captare quanto letto dalla telecamera e agisce direttamente sul freno anteriore per rallentare la marcia ed evitare collisioni. In contemporanea, un secondo sistema riduce l’erogazione del carburante nel motore al fine di rallentare ulteriormente la marcia e fermarsi in minor tempo. Questi tre sistemi assistono la frenata in caso di criticità e di pericolo, impedendo o riducendo l’avvenire di incidenti. Sulla moto di grosse dimensioni c’è necessità di maggior tecnologia se si parla di sicurezza: è presente, infatti, un sistema elettronico più avanzato che permette alla moto di ridurre la velocità senza frenate brusche che possono mettere in pericolo il conducente tanto quanto un eventuale pedone. Inoltre, c’è un controllo elettronico sia sulla forcella anteriore che sul posteriore che agisce sul damping delle sospensioni al fine di ridurre eventuali oscillazioni e scossoni. Va da sé che, essendo un sistema più articolato e complesso, i costi di sviluppo inevitabilmente aumentano, anche se va detto che un sistema di sicurezza del genere è pensato per moto di un certo livello e prezzo”.
Se un motociclista volesse installare da zero sulla propria moto un sistema simile, sarebbe possibile?
“Installare il sistema nella sua completezza non è purtroppo possibile, in quanto serve rivedere completamente la struttura del motomezzo per fare lo spazio necessario richiesto da tutte le centraline e tutte le componenti. Probabilmente la componente che potrebbe essere installata più facilmente come pezzo ‘aftermarket’ sarebbe la forcella controllata elettronicamente, se le dimensioni lo consentono. Per quel che riguarda la stereocamera, penso sarà difficile adattarla ad una moltitudine di moto diverse: nello sviluppo di questo sistema abbiamo considerato determinati parametri di altezza e stabilità dell’immagine, che ovviamente differirebbero da moto a moto”.
In quanto tempo prevedete che questi sistemi di sicurezza possano diventare uno standard su mezzi di tutti i giorni? Inoltre, prevedete di creare un sistema come questo ma per le varie competizioni?
“Riteniamo che in circa due o tre anni potremo già vedere questi sistemi tecnologici come di serie sulle moto di nuova produzione. In realtà Hitachi Astemo potrebbe già portare nel mondo delle competizioni queste innovazioni in termini di sicurezza nella frenata; il problema sorge quando i regolamenti delle principali competizioni vietano questi sviluppi all’elettronica in frenata. Purtroppo finché tali regolamenti non cambieranno, noi non possiamo fare nulla”.
Per quello che concerne le competizioni, avete portato qualche novità qui ad EICMA?
“Abbiamo sviluppato un nuovo progetto di forcella per uso competizione. Specificatamente per le gare. Le stiamo già testando in tornei e gare giapponesi, seguendo i regolamenti che ci consentono di testare queste componenti. La nuova forcella da gara è una derivata di un nostro progetto per il motocross, e ha una particolarità: sono presenti dei fori per consentire un flusso maggiore di aria, in modo da raffreddare in maniera più efficiente i freni. Stiamo inoltre testando dei freni di dimensioni inferiori, più adatti al nuovo disegno della forcella”.
Un ringraziamento specialmente sentito a: Hitachi Astemo, per l’opportunità che ci ha concesso; a Mr. Nobuyuki Sugiyama, per il suo tempo, la sua disponibilità e la sua professionalità; ad Anna Maria Froldi, per la cortesia e la professionalità con le quali ci ha aiutato nel dialogo con Mr. Sugiyama; a Francesco Magnani ed Amina Piciotti per il rinnovato invito e il continuo della collaborazione con ItalianWheels.net.