Dopo la domenica di San Paulo, la domanda è una: è davvero Max Verstappen il nuovo Ayrton Senna?

Non prendiamoci per il culo, Max a Interlagos ha fatto un vero e proprio capolavoro: dopo esser stato retrocesso alla 17a casella per aver cambiato il motore, Verstappen partiva con sostanzialmente zero chance di vittoria. Un GP difficile, su una pista in terribili condizioni, dovendo personalmente tamponare ad un gap tecnico nei confronti della McLaren in primis ma anche contro una Ferrari che decisamente ha fatto un grande passo in avanti dopo la pausa estiva.

Eppure il Campione del Mondo ha fatto qualcosa che neppure Christian Horner si sarebbe aspettato o sperato. Una vittoria dalla 17ª posizione, arrivata dopo giri veloci a cascata, frenate 30 metri in ritardo rispetto gli altri su una pista allagata e scivolosa… se non è questo il talento, allora non so davvero cosa sia.

La condotta di gara di Verstappen è stata infatti impeccabile: dopo aver recuperato ben 6 posizioni al termine del primo giro, Max ha affrontato la gara alternando momenti di attesa e pazienza per poi passare alla controffensiva quando era il momento giusto per attaccare. Il tutto coniugato da una perfetta comunicazione di informazioni dal muretto. E così è arrivata questa storica vittoria, dopo una gara che – a detta di Lewis Hamilton – è stata pure più spettacolare del Brasile 2021.

E per comprendere quanto sensazionale sia questo risultato di Verstappen (la 62° vittoria in carriera), basti pensare che solamente in 5 occasioni tra i 1121 Gran Premi disputati nella storia della F1, un pilota è riuscito a vincere partendo dalla 17a casella o peggio. Solo 5 volte nella storia della F1. L’ultima volta accadde nel 2005, durante il GP del Giappone vinto da Raikkonen.

Giusto per aggiungere un ulteriore dato statistico, Verstappen ha anche battuto il record di Michael Schumacher per il maggior numero di giorni consecutivi in cui è rimasto in ​​testa al campionato piloti (Schumacher aveva raggiunto un totale di 896 giorni consecutivi).

Piaccia o non piaccia, Max Verstappen ci ha mostrato ancora una volta come riesca a guidare sopra i problemi, realizzando performance eccezionali. Quando il gap tecnico è stato annullato dalle condizioni atmosferiche, ci ha fatto davvero vedere chi fosse il migliore. Verstappen ci prova sempre, emoziona e non le lascia a dire alla stampa, prendendo per i fondelli giornalisti e la FIA stessa.

Da sempre volevamo un nuovo James Hunt, un nuovo Senna, e ora ce l’abbiamo. Qui davanti ai nostri occhi. E per quanto mi riguarda, questa gara lo ha definitivamente consacrato tra le assolute leggende della storia della F1. Lunga vita a questo Campione!

Crediti: Oracle Red Bull Racing su Twitter

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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