A cura di Alessandro Rizzuti.
Doveva essere festa rossa a Imola e invece è stato un mezzo disastro.
Solo mezzo perché alla fine Leclerc ha tagliato la gara al sesto posto, il massimo che ci si poteva aspettare dopo il testacoda. Eppure non sono deluso dopo la gara.
O meglio, non così tanto deluso. Sarà perché sono cinico o perché avevo 11 anni quando Ferrari ha vinto l’ultimo e sono totalmente disilluso, ma mi aspettavo sarebbe successo qualcosa del genere.
Già venerdì pomeriggio c’è stato l’errore di Sainz, che parcheggia la sua auto contro il muro ed è relegato alla decima posizione in partenza. “Poco male – ci si è detto – c’è pur sempre la sprint race per recuperare”. E così è stato, Sainz ha recuperato tutto il recuperabile e si è messo in una comoda e utile quarta posizione di partenza per la gara di domenica. Anche Leclerc ha fatto il suo, con un’ottima partenza e senza sbagliare una virgola. Magari la gestione delle gomme non è stata eccezionale, ma alla fine non gli si può dire niente.
Al contrario di oggi. Prima della partenza ho detto a un amico con cui ho guardato la gara “Oggi per Ferrari finisce alla prima curva, al massimo al primo giro”. E, purtroppo, è stato così. Entrambe le Ferrari partono male, Leclerc viene superato da Perez e Norris, Sainz viene buttato fuori da Ricciardo al Tamburello. Incolpevole lo spagnolo, un po’ meno l’australiano, e la direzione gara decide per l’incidente di gara. Poco cambia in ogni caso, Ricciardo ha comunque finito la gara in ultima posizione e Sainz è rimasto lì nella ghiaia.
Se la partenza è giustificabile, molto meno lo è il testacoda di Leclerc. Sì, Perez era proprio lì davanti. Sì, Charles è un pilota a cui si chiude la vena e va spesso al limite. Ciò non vuol dire che debba andare sempre al limite. Oggi è stato fortunato a non aver danneggiato di più la macchina, ma l’errore lo ha commesso e deve cercare di smetterla, almeno quest’anno che effettivamente il mondiale è una possibilità concreta.
Eppure, ripeto, non sono così deluso. La macchina c’è, è prestante tanto quanto la Red Bull ma ha punti di forza diversi. Tra l’altro una Ferrari forte nelle curve lente non la ricordo in anni. Leclerc si sta dimostrando molto più solido delle mie aspettative, e anche non così lento sul bagnato. Sono più deluso da Sainz al momento a causa dell’errore in Australia.
Quindi in sostanza, il campionato è ancora lungo, i piloti sono molto forti, il team sembra sul pezzo, la macchina va. Una gara andata male non è la fine del mondo, soprattutto quando i rivali hanno fatto un doppio zero alla prima gara della stagione. Magari prima di dare del bollito a qualcuno aspettiamo che arrivi l’estate per tirare le somme.