Sabbia, dune, rocce e panorami mozzafiato. Records e colpi di scena. Sudore, denti stretti, dolore, fatica, energia, lacrime e gioia. THIS IS DAKAR.
Chi realmente ama il Motorsport ormai attende questa gara ogni anno come il Natale.
Dolce o cruda che sia, la Dakar è sempre la Dakar.
Come sempre tutti i protagonisti di questa competizione non vedono l’ora di mettere la prima e cimentarsi nella prima prova speciale sperando di essere i primi a tagliare il traguardo.
In questa edizione sono tanti i nomi importanti che hanno fisicamente o solo mentalmente abbandonato l’idea di vincere la Dakar. Probabilmente il più importante è Nasser Al-Attiyah. Il qatariota, alla prima gara con l’Hunter, era partito con l’intenzione di vincere anche questa edizione, dopo anni di trionfi con Toyota. Ma proprio nella tappa più lunga, la 6, ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema alla scatola guida.
Nella seconda settimana di gara, Nasser tenterà di aiutare il compagno di marca Loeb nella rincorsa alla vittoria.
Continuiamo con l’alsaziano. Il nove volte iridato Wrc in questa edizione ce la sta mettendo tutta per riuscire a portarsela a casa. Ha addirittura saltato un controllo orario nella tappa cinque, consapevole di prender una penalità in tempo per non partire davanti nella tappa sei. Infatti i piloti della auto non avrebbero potuto beneficiare delle tracce lasciate dalle moto. Queste ultime hanno affrontato un percorso leggermente differente. Il cannibale è riuscito nella sua impresa? Ni, perché ha si recuperato molto, vincendo anche la prova, ma non abbastanza per passare in prima posizione assoluta.
Gradino più alto virtualmente occupato da Carlos Sainz e la sua Audi. Al contrario delle precedenti edizioni, la vettura della casa degli anelli si sta dimostrando anche affidabile, oltre che veloce, nelle mani dello spagnolo e del compagno Ekstrom. Infatti i primi due posti nella classifica assoluta sono occupate dalle due Audi di Sainz ed Ekstrom. Diciamo che è un bel modo per iniziare la seconda settimana di gara.
Se due Audi sono andate alla grande, non si può dire la stessa cosa per la terza di Stephan Peterhansel. Il francese ha dovuto fare i conti una gran scarsa affidabilità della propria Audi nonostante la vittoria nella seconda tappa.
Anche in casa Toyota non hanno molto da festeggiare. Infatti Yazeed al Raijhi, che aveva dominato la gara fino all’inizio della sesta tappa, ha dovuto ritirarsi a causa di un incidente. Troppi i danni al suo Hilux per poter continuare. La casa giapponese ora si deve affidare alle auto del team ufficiale Gazoo Racing, con Moraes quarto, a più di un’ora da Sainz, e Ginel De Villiers sesto. Ed è incredibile se pensiamo che, ad oggi, gli Hilux hanno vinto due prove speciali.
Anche nelle moto di sono stati parecchi scossoni e stravolgimenti in questa settimana. Le Ktm non sono quasi mai state della partita, con Honda e Hero che si sono alternati alla testa della gara. Infatti troviamo ben tre Honda nei primi quattro posti, con il solo Branch a tenere alto l’onore della Hero.
Honda sta facendo la differenza, basti pensare che delle sei tappe disputate, quattro sono state vinte da una Honda.
Dopo la tappa sei anche Toby Price è riuscito a tornare nelle posizioni che contano, portando la moto austriaca in quinta posizione, a solo mezz’ora dalla testa.
Al momento abbiamo in prima posizione la Honda di Brabec, seguito dalla Hero di Branch, staccato di soli 51 secondi. Terzo van Beveren, vincitore della sesta tappa.
I camion? Nella categoria dei bestioni della Dakar stanno, con relativa facilità, dominando gli Iveco. Infatti, dopo vari avvicendamenti, troviamo davanti il powerstar di Macik, seguito ad un’ora e quindici minuti dal Praga di Loprais e dal terzo Iveco di Van Den Brink.
Un pò in difficoltà il team De Roy, per anni gli unici in grado di contrastare l’armata Kamaz. Infatti il primo Iveco del team olandese è solo quarto con il vincitore 2023 Van Kasteren a più di due ore dalla prima posizione.
Diamo uno sguardo anche alla categoria Classic, ovvero le vecchie glorie che proprio non hanno voglia di riposarsi sotto a un telo. Qui la gara non è a tempo, ma è molto simile a una corsa di regolarità, con classifica dettata dai punteggi delle penalità.
Qui la flotta di piloti italiani si sta dando da fare per renderci orgogliosi. Infatti, dietro al leader Santaolalla Mila, su un Toyota Land Cruiser, troviamo in terza posizione, Paolo Bedeschi, su un Toyota BJ71.
L’italiano è seguito dal compagno di squadra Lorenzo Taglio, a bordo della sua Nissan Pathfinder.
Se seguite la pagina, e se non lo fate potete sempre rimediare subito, avrete appreso della partecipazione di due ragazze della Repubblica Ceca a bordo di una Citroen 2CV chiamata Duckar. Barbora Holicka, navigata da Lucie Engova sono ancora in gara, in sessantaquattresima posizione.
Domani le ostilità riprenderanno, con nessuna pausa fino all’arrivo a Yambu venerdì. Partiremo cosi con la tappa 7 con lo start da Riyadh e arrivo a Al Duwadimi. I protagonisti avranno ben 483 km di prova cronometrata e circa 400 di trasferimento.
Rimanete collegati per seguire lo svolgimento della gara.
Foto: dakar.com