(Sono in ritardissimo con questa pubblicazione su Top Gear e The Grand Tour… lo so, ma ci è voluto un pò per raccogliere tutte le idee e i gli eventi) Buona lettura.

Difficile … Tremendamente difficile, ma ci proviamo.

Asciughiamo le lacrime e partiamo. Già le lacrime … Beh le avevamo messe in conto, ma speravamo quel giorno non dovesse arrivare mai e non pensavamo che sarebbero state così tante. Si perchè vuoi il periodo storico, vuoi l'”evoluzione” dell’auto (prendiamo con le pinze il termine visto le ultime novità del mercato a dir poco oscene…), vuoi sti tre scalmanati in giro per il mondo da oltre 20 anni a metter a soqquadro il globo… oh insomma non è semplice ragazzi. Hanno tirato su intere generazioni di appassionati.

Se vi sembra scontato tutto ciò, allora questo articolo non fa per voi.

Apprezzati, criticati, derisi…appellati come “fannulloni”, “buffoni”, “inquinatori seriali”…. Mai un trio del genere nell’intera storia della Tv e dell’automobilismo ha radunato così tanti milioni e milioni di appassionati. Nessuno, solo loro.

E se piloti, del calibro di Schumacher, abbiano deciso di partecipare alle loro avventure/disavventure, un motivo ci sarà stato.

I primi tempi di Top Gear.

Se le case automobiliste abbiano deciso di stare al loro gioco, un motivo c’era. Apprezzamenti e critiche non erano un problema perchè erano nelle loro mani…. o quasi ecco.

Incidenti, gare assurde, record, esperimenti senza senso, esplosioni, elicotteri, aerei, carriarmati, armi, catapulte giganti, ponti, fiumi, laghi, fango, sabbia, neve, ghiaccio, dirupi, voragini, montagne, mari, cascate e poi ancora…. dighe, aeroporti, ferrovie, autostrade, sentieri inesistenti ed impraticabili, città, metropoli, villaggi, tribù, asini … (Ho scritto asini ? No scusate, un errore di battitura andiamo avanti…) e chi più ne ha più ne metta….sono solo una parte delle cose FOLLI che questi tre personaggi sono stati in grado di combinare in giro per il mondo intero.

L’Hilux finito negli studi di Top Gear.

Ve lo ricordate quando hanno cercato di “uccidere” un Toyota Hilux? Se si, tralasciamo il fatto che forse qualche annetto lo avete, quanta follia e immaginazione ci deve essere nel tentare un’impresa del genere? Per carità, a Toyota ha fatto solo del bene quella puntata. Giù dalle scale, lanciato contro qualsiasi muro, dato a fuoco, lasciato una notte in mare e per finire buttato giù insieme ad un palazzo abbattuto. Una qualsiasi altra auto non ce l’avrebbe mai fatta, ma l’Hilux si! Talmente immortale da guadagnarsi un posto nello studio di Top Gear. Uno degli spot più geniali…

E poi, lo sbarco in Normandia con la Fiesta? La lotta continua contro i caravan? Le partite di calcio in macchina (prima ed unica volta che ho guardato quello sport)? Il tentativo di battere i dieci minuti al Ring con il Transit e la mitica Sabine Schmitz? La costruzione dei ponti sui fiumi? La ricerca della foce del Nilo? Il Madagascar, e per ultimo l’ultima puntata… Forse non la più bella, non la meglio riuscita, ma la più romantica.

Le urla di Jeremy in questa scena riecheggeranno per sempre nella mia testa.

Si perchè dopo più di vent’anni che giri per il mondo, in auto, con i tuoi due colleghi che ormai sono più di due amici, il finire le idee sarebbe potuta esser una cosa normale per tutti. Invece per loro no. Mai due puntate uguali, anche quando sono passati dalla BBC ad Amazon, hanno sempre saputo reinventarsi. Prima con la tenda, poi direttamente con gli special.

Per carità, non nego che abbiano passato dei brutti momenti; ricordatevi lo special in Argentina quando furono minacciati per via della targa della Porsche 928 che guidava Jezza. O l’incidente di Capitan Lento con la Mitzu in Scandinavia, giusto per citarne due. Credo che, anche nei loro ricordi, siano tutti momenti comunque belli. Sono rimasti sempre uniti.. all’incirca. (Lasciare gli amici in panne su strada è cosa buona e giusta…)

Ma penso anche che esperienze di vita del genere possano sortire gli effetti di una droga. L’adrenalina di viaggi ed esperimenti senza senso tra amici, con un budget a dir poco cospicuo, arrivano per forza ad esser qualcosa di più di semplice lavoro.

E il loro addio a tutto ciò non deve esser stato per nulla facile (io stesso avrei fatto una fatica immane a ritornare alla vita quotidiana senza più emozioni così pesanti ed importanti), nonostante le mille difficoltà degli ultimi tempi, l’età e l ‘avvento di quella dannata parola …. l’elettrico. Personalmente, non avrei saputo metter la parola fine ad una cosa così talmente fuori dall’ordinario, se non forse, e ripeto forse, per alcuni problemi fisici.

L’adrenalina che può scorrerti tra le mani guidando una supersportiva in totale libertà nel deserto o ovunque voi vogliate tentando un record è ….. è indescrivibile.

Ma tutto ha un inizio e tutto ha una fine. E forse penso sia stato un bene. Era divenuto snervante aspettare una storia, un post sui social in cui annunciavano la puntata successiva.

Quando alla fine è arrivato l’annuncio tanto temuto dell’ultimo special, non posso negarlo, sono rimasto in silenzio a lungo. Ho avvertito il passare del tempo e gli anni che esso si è portato dietro, quasi strappandomeli via. Un pò uno schiaffo ecco, che volesse dirmi ” Oh Matteo sveglia, basta giocare è l’ora di diventare grandi”.

Sono cresciuto con loro praticamente, la prima puntata andava in onda, sulla BBC, nel 2002, quando io avevo 11 anni. (Questa pesa…mmmh)

Oggi ne ho 33, 32 tecnicamente nella data di pubblicazione dell’ultimo episodio. Gli ho visto fare sul serio cose impossibili. Pensate un pò… Portare delle station wagon, progettate per fare 260 km/h in autobhan, in mezzo al fango e alle sterpaglie per cercare la sorgente di un fiume. Un fiume vi rendete conto? Cioè io vorrei conoscere il regista e l’ideatore dei loro scenari; gli stringerei la mano e gli direi GRAZIE.

Potremmo rimanere qui ore e giorni a raccontare quale puntata sia stata la più bella o di quante ce ne ricordiamo. Ma il punto è proprio qui. Quante serie tv al mondo ci sono? Milioni. Di quante di queste vi ricordate quasi tutte, se non tutte, le puntate? Probabilmente solo di una, Top Gear – The Grand Tour. E provate a chiedere al primo che passi per strada se non abbia mai visto almeno una delle loro avventure.

Non si può non conoscerli e non si può non ammettere che siano stati parte della storia dell’automobilismo.

Credo di fermarmi qui, questo non voleva essere l’ennesimo articolo su cosa chi come dove …. Era mia prerogativa lasciare un’impronta scritta su quanto loro abbiano influenzato la mia vita, (lavorativa e non) e la vostra, e quanto coraggio e voglia di sperimentare e di andare oltre me stesso siano stati in grado di rovesciarmi letteralmente addosso, puntata dopo puntata, anno dopo anno.

È questo che dovrebbe essere trasmesso in tv ogni giorno, il senso della vita. E loro un senso alla mia, come a milioni di voi, lo hanno dato.

Ricordatevi, esiste solo un motto: ” POTENZA E VELOCITÀ!”

Chissà se un giorno uno di voi tre possa capitare mai su questa pagina, ma è d’obbligo da parte mia dirvi:

GRAZIE Jezza, GRAZIE Hammond, GRAZIE Capitan Lento, avete reso il mondo un posto migliore.

Di Matteo Arrigosi

Pilota professionista, coach e caporedattore di ItalianWheels.net. Per divertirsi non importa il mezzo, l'importante è che abbia un motore.

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