È ufficiale: Tesla con terribile ritardo inizia le prime consegne del discusso Cybertruck. Chiudendo entrambi gli occhi sul panorama automobilistico del futuro (in rapido declino) e spinto dalla curiosità, voglio analizzare le caratteristiche di questo trabiccolo alternativo.

Premesso che non ho ben chiaro il suo utilizzo visto che nel sito ufficiale Tesla, ci sono trailer dove nel grande cassone trasporta terra, lamiere, attrezzi per campeggiare e guadare fiumi. Molto particolare anche il video dove resiste perfettamente a colpi d’arma da fuoco e non farò battute sull’America a riguardo. Il tutto cozza con gli interni, la tecnologia e gli schermi touch di ultimissima generazione. La capacità di carico è di 1134 kg invece quella di traino si attesta sui 4990 kg (QUI il video).

Saranno prodotte 125.000 unità l’anno nella Gigafactory e le prenotazioni si attestano sulle 250.000 unità. Le linee di produzione sono altamente automatizzate e l’essere umano ha un ruolo marginale nell’assemblaggio, progresso o fantascienza?

DIMENSIONI

Come già anticipato le dimensioni sono imponenti: largo 2,4 metri, lungo 5,6 metri e alto 1,70 metri presenta il parabrezza più grande montato su una vettura; l’altezza da terra è fino 432mm e le sospensioni ad aria hanno un’escursione di 305 mm. Difficilmente lo vedremo così su strade europee, rimane comunque in linea con altri costruttori americani. Anche il peso risulta un problema: con 3103 kg a vuoto e 4237 kg a pieno carico, la patente B non è idonea e servirebbe la C. Potrebbe però uscire un decreto per i veicoli elettrici che aggirerà questo dilemma.

ESTERNI

La vera novità è la carrozzeria realizzata in acciaio inossidabile che presenta una grande rigidità torsionale. La lavorazione di questa lega oltre ad essere molto costosa, mette a dura prova le macchine di stampaggio a freddo e saldatura. Da ingegnere meccanico riconosco di essere affascinato, ma in caso di incidente l’esocheletro è talmente rigido che si deforma solo con grandi energie. Promossa a pieni voti per gli occupanti del veicolo, un po’ meno per gli altri mal capitati…

La linea rimane squadrata e senza maniglie, sostituite da un pulsante vicino al finestrino. Il monoscocca poligonale presenta solo una curva sull’anteriore, caratteristica modificata probabilmente per motivi di sicurezza. Gli specchietti quasi del tutto inutili date le mille telecamere disseminate per tutto il perimetro del veicolo che forniscono una visione a 360°.

Cerchi da 20 pollici con una copertura aerodinamica e pneumatici sviluppati da Goodyear solo per il Cybertruck.

I vetri sono blindati e acustici, oltre a resistere a grandi impatti isolano l’abitacolo dai rumori esterni. I fari sono ovviamente a led e coprono tutta la lunghezza dell’anteriore e del posteriore, in abbinamento con una barra posta sul tetto.

INTERNI

Gli interni riprendono grosso modo lo stile Tesla anche se non sono presenti loghi. Il volante a forma di “ovale” è l’unico oggetto che presenta curve ed abbandona i pulsanti touch. Sedili riscaldati e uno schermo anteriore da 18,5 pollici e posteriore da 9,4 pollici.

Sul software nulla da dire, uno dei migliori in circolazione sia per la fluidità che le informazioni in tempo reale.

PRESTAZIONI

Le configurazioni possibili sono tre: la BASE con un solo motore e trazione posteriore, l’INTEGRALE con due motori (anteriore e posteriore) ed infine la CYBERBEAST.

Mi soffermo sull’ultimo in quanto presenta un motore anteriore e due posteriori, è la versione più estrema con 845 cavalli e copre lo 0-100 km/h in 2,7 secondi. Hanno ben pensato di organizzare una sfida di accelerazione con una Porsche 911. Ovviamente il Cybertruck che a sua volta traina una Porsche 911 su un carrello, taglia per primo il traguardo.

Lascio qui il video se volete farvi del male.

L’autonomia si attesta sui 540 km, da verificare ovviamente in quali condizioni (non specificate); a sua volta può ricaricare veicoli elettrici con le prese da 120 e 240 V integrate nel pianale e fornire 11,5 Kw di potenza. Il pacco batterie è situato nella parte inferiore del pianale così da abbassare il baricentro.

Dal punto di vista della dinamica troviamo le ruote posteriori sterzanti e non il classico piantone dello sterzo idraulico, ma il sistema steer by wire controllato interamente dall’elettronica. Interessante è il coefficiente di penetrazione dell’aria o CX che sfiora a malapena lo 0,39 nonostante il design spigoloso.

crediti: JustinWMartin14

Ancora molte caratteristiche tecniche non sono del tutto note.

PREZZO

Altro punto debole.

L’idea iniziale era un veicolo che si attestasse sulla fascia bassa di prezzo, invece ora nella versione base siam sui 60 mila dollari e si sale verso i 100 mila per le quelle più accessoriate. In Europa non sappiamo quanto costerà ed effettivamente quando farà la prima comparsa.

In conclusione lo trovo un grande esercizio di stile per gli ingegneri, i progettisti e i designer come tante sono le nuove le tecnologie applicate… Però personalmente sono pari a zero le emozioni che mi ha suscitato nonostante la curiosità iniziale.

Di Giuseppe Di Florio

Ingegnere meccanico in ambito metalmeccanico. Appassionato di motorsport fin da piccolo, ho lavorato in formula SAE come dinamico del veicolo e successivamente nel Campionato Italiano Rally Terra. Sono entrato nella famiglia di ItalianWheels.net nel novembre 2021 come redattore e social media manager.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *