Da buon abruzzese (e intenditore di arrosticini), voglio raccontarvi delle curiosità sul poco conosciuto Circuito di Pescara.
Come si può vedere dalla mappa salta subito all’occhio la sua grande estensione, ben 25,579 km di circuito cittadino. L’anno di fondazione del circuito risale al 1924 con la Coppa Acerbo in onore di Tito Acerbo. Cambiò diverse denominazioni, da Targa Abruzzo a Gran Premio di Pescara, 12 ore di Pescara, 4 ore di Pescara.
Nel 1957 la cancellazione improvvisa dei gran premi del Belgio e Paesi Bassi ha aperto l’opportunità al circuito di ospitare una gara valida per il Campionato F1. Entra così nel Guinnes dei primati come tracciato più lungo ad ospitare la Formula1. (Immagino per un appassionato la felicità di avere un GP a pochi km da casa)
Si snoda per le strade e le valli di Pescara, Spoltore, Cappelle sul Tavo e Montesilvano. La partenza è in Piazza Duca degli Abruzzi, si percorre in senso orario per tratti di 12,5 km di rettilinei e 13 km di curve. Per questioni di sicurezza sono state introdotte varie chicane, ciò non impedì a Juan Manuel Fangio di raggiungere i 310 km/h, velocità davvero folle conoscendo il territorio. Trovo davvero stupendo il nome attribuito al quel tratto specifico di circuito: “Chilometro lanciato”.
Tutte le maggiori case automobilistiche partecipano: da Ferrari ad Alfa Romeo, Bugatti, Maserati ,Mercedes-Benz ed altre ancora.
La maserati di Fangio ferma il cronometro a 9’44”6 effettuando il giro più veloce, ma il vincitore è Stirling Moss con la Vanwall.
Il circuito, complice anche le grandi masse di spettatori ai bordi della strada, ha grandi lacune sul fattore sicurezza. Il giovane pilota francese Guy Moll perse la vita, in un’epoca davvero sanguionosa per la Formula1. Varie edizioni furono annullate ed il circuito restò aperto solo a competizioni di Formula2 e prototipi.
Chiuso definitivamente nel 1961, il circuito diventa protagonista di rievocazioni storiche che mantengono viva la passione automobilistica di quei tempi. Sicuramente meno importanti ma altrettanto caratteristici i circuiti di Teramo e Chieti, di cui sappiamo poco.
Lunga vita al Circuito di Pescara.