Si è svolta ieri sera, ad un orario abbastanza inusuale (22:00 CEST, ndr), la presentazione dell’ultima hypercar marchiata Bugatti: ecco la nuova Tourbillon, l’erede della potentissima e raffinatissima Chiron.
Puntuale come un orologio svizzero, Bugatti non si è fatta pregare: come vi avevamo già detto, la data di lancio del nuovo bolide francese sarebbe stata nel mese di giugno 2024.
Ed eccola qua, in tutto il suo splendore. Analizziamola meglio.
Dal punto di vista estetico, almeno per quanto riguarda gli esterni, il lavoro fatto dai designer Bugatti è fine, ma a dir la verità non troppo emozionante.
Non fraintendetemi, è meravigliosa. Non oso dire il contrario, per carità.
Dico solo che personalmente, guardando la parte anteriore e laterale, mi è parsa quasi un restyling della Chiron.
Probabilmente, non avessi saputo che si tratta di un’auto totalmente nuova, lo avrei pensato davvero.
Al posteriore la situazione cambia, ma non troppo. Nessuna somiglianza con la Chiron, il retro è completamente nuovo.
Ma vi prego, ditemi che non sono l’unico a vederci un po’ di McLaren, soprattutto nella fanaleria “ad onda”.
Chiaramente, a tutto ciò si unisce un’efficienza aerodinamica di prim’ordine, sia anteriore che posteriore.
All’anteriore, la grande “bocca” a ferro di cavallo ha la doppia funzione di raffreddare i radiatori ma anche di aumentare la deportanza, mentre le prese d’aria sotto i fanali coinvogliano l’aria verso le prese laterali.
Al posteriore, immancabile l’alettone mobile. Si apre per aiutare l’auto ad avere una maggiore deportanza alle basse velocità e si rizza verso l’alto in fase di decelerazione alle alte velocità, fungendo da aero-freno e migliorando così la stabilità della vettura in frenata.
Ma se fuori l’auto non ci aveva emozionato particolarmente, il discorso interni è completamente diverso.
Non è difficile, guardando gli interni, intuire il perché della scelta del nome Tourbillon, derivato dal mondo degli orologi: gli appassionati di questo settore sapranno che il tourbillon è un elemento meccanico in grado di aumentare la precisione degli orologi.
Per Bugatti, che nel mondo degli orologi è inserita già da tempo, il Tourbillon dev’essere un’opera dal design senza tempo.
Ed ecco perché, entrando in una Bugatti Tourbillon, si viene accolti ad un interno completamente analogico, dal quadro strumenti alla console centrale.
Ma se nella console centrale, per questioni di vendibilità, uno schermo con l’accesso ad Apple CarPlay è integrato e nascosto, nel quadro strumenti non è così.
Ci troviamo davanti ad un trio di quadranti che, nel design e nelle forme, ricordano proprio quello di un orologio.
Tutto è analogico, dai giri motore alla velocità, passando per gli indicatori della benzina e della temperatura del motore.
Una scelta decisamente old style ma riuscitissima, con l’intento (centrato in pieno) di rendere l’auto bella senza tempo, al contrario della tecnologia e degli schermi di oggi che rendono un’auto “vecchia” già dopo pochi anni.
Ma veniamo a lui, ciò che state aspettando di scoprire da quando avete aperto questo articolo: il V16.
Siamo contenti di vedere che le nostre sensazioni si sono rivelate veritiere: il motore di questa Tourbillon è completamente aspirato, ed è in grado di raggiungere 9000 giri al minuto.
Sviluppa una potenza di 1000 cv, ben al di sotto dei 1500 sviluppati dal W16 della Chiron.
Questo perché, al contrario del W16, questo V16 gode del supporto di ben 3 motori elettrici, che aggiungono alla festa la bellezza di 800 cv, per un totale di 1800 scalpitanti cavalli.
Questi 3 motori elettrici sono in grado, peraltro, di muovere la Tourbillon per 60 km senza l’ausilio del grosso V16.
L’accelerazione e la velocità massima sono sempre state un elemento distintivo di Bugatti. Questa Tourbillon, ovviamente, non è da meno.
445 km/h è la velocità massima di questo missile, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 2 secondi.
Ciò che stupisce maggiormente, secondo me, è il tempo che impiega a raggiungere, da ferma, i 400 km/h: meno di 25 secondi, impressionante.
Il prezzo di tutto ciò? 3.800.000€
Sì avete letto bene. Quasi 4 milioni di euro. Cifra che, con le varie personalizzazioni disponibili, sarà facilmente superata in fase di acquisto.
Gli esemplari previsti sono solamente 250, in consegna nel 2026: l’auto è pronta ma ancora in fase di collaudo, motivo per cui non si sa praticamente nulla su autonomia generale, tempi di ricarica o velocità massima raggiungibile in elettrico.
Ciò che è certo, però, è che Bugatti lo ha fatto ancora: un bolide che punta, ad oltre 400 km/h, dritto al cuore degli appassionati.
Certo, strada facendo fa a brandelli il portafogli, ma…per noi sognatori questo non sarà mai un problema.
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