BMW serie 2 coupè M, ecco cosa ne pensiamo.
Preferisco iniziare l’articolo con una citazione dello chef Massari: “Non hai capito che devi cucinare quello che piace agli altri, non quello che piace a te“. Tutto questo BMW non lo sà e continua a sfornare auto poco convenzionali.
Al centro delle ultime discussioni troviamo la nuova Serie 2 Coupè M (G87) che è stata stravolta dal punto di vista estetico.
Già dal 2021, con i primi scatti rubati, tanti erano rimasti increduli davanti questa nuova generazione che ora è possibile acquistare.
BMW non ha paura di sperimentare ed introduce due massicci passaruota sul posteriore della nuova M2.
Riviste anche le linee dei gruppi ottici con un disegno a “L” che si attivano in modo pulsante. Il design sull’anteriore resta pulito e compatto, con il tempo sarà apprezzato come è già accaduto con il doppio rene sulla sorella maggiore.
Le personalizzazioni sono diverse, spiccano i cerchi forgiati da 20 o 21 pollici color bronzo e la nuova linea di scarichi in titanio.
Dati alla mano parliamo delle cose interessanti: la meccanica. Se a livello estetico ha fatto storcere il naso a molti puristi, non si può dire lo stesso delle soluzioni meccaniche che si riconfermano e la rendono una “piccola” M4.
Motore a benzina 3.0 6 cilindri in linea Twinpower turbo che eroga una potenza di ben 460 cavalli. Il cambio è un manuale a sei marce rapido ed efficace per la guida sportiva vecchio stile. Per sopperire al peso davvero troppo elevato, si parla di circa 1725 kg, il telaio e l’assetto sono stati studiati in maniera minuziosa. Il tetto in carbonio più leggero di 6 kg, rispetto la versione in allumio, non risolve di certo il “problema”. Il rapporto potenza si attesta sui 3,8 kg/cv.
L’assetto adattivo M con regolazione variabile degli ammortizzatori è una delle caratteristiche principali insieme al differenziale attivo.
Sull’anteriore della Serie 2 Coupè M troviamo doppi bracci oscillanti e molle elicoidali, sul posteriore una sospensione multi-link indipendente.
Un piccolo appunto sui bracci oscillanti: l’ammortizzatore non fa variare la geometria, al contrario del MacPherson, ed il controllo e la precisione di guida aumentano in curva. Impianto frenante importante, con dischi forati e autoventilanti abbinati ad enormi pinze M.
Infine gli interni che sono davvero stupendi con tanto carbonio, cuciture e materiali ricercati.
Unica nota stonata a parer mio, il grande schermo monoblocco curvo che toglie il concetto di minimalismo e “sportività”.
Partiamo da una base di 75.000 euro che con le personalizzazioni sale facilmente sui 95.000 euro, prezzo molto vicino ai 100.000 della Bmw M4.
BMW serie 2 coupè M è veramente la migliore M mai prodotta?