Ben Keating ci aspetta all’interno dell’hospitality Corvette con il consueto sorriso, prendiamo posto ad un tavolino e iniziamo una chiacchierata lunghissima.
Ebbene l’ultima intervista che vi proponiamo dalla 6 ore di Monza è proprio quella del gentleman driver più amato del WEC.
In occasione del Meet the Team Corvette abbiamo avuto occasione di chiacchierare con Ben Keating e devo dire che è stata l’intervista più divertente della mia carriera.
![](https://www.italianwheels.net/wp-content/uploads/2023/07/IMG_3644-840x560.jpg)
Ben Keating sa intrattenere e sa divertirsi anche in occasione degli appuntamenti con la stampa, che i piloti amano di meno.
La contagiosa simpatia e la capacità di tenere la scena rendono il pilota di Tomball una calamita per i media.
E’ un pilota a cui piace parlare di sé, del team e della vettura.
E proprio da qui partiamo con la nostra intervista.
Il suo rapporto con questa magnifica Corvette che ha dominato il campionato in lungo e in largo, consentendo al pilota texano e ad i suoi compagni (Nicky Catsburg e Nicolas Varrone) di festeggiare il titolo proprio alla fine della 6H di Monza con ben due gare d’anticipo, un record per il campionato.
“It’s a pretty good car, well rounded, it’s good everywhere.”
![](https://www.italianwheels.net/wp-content/uploads/2023/07/DZ8I6259-840x560.jpg)
Ma non solo la vettura è la chiave del successo, anche il team è stata la componente principale di questo trionfo.
“We didn’t have any bad race, we never did any mistake”.
E anche quando qualche errorino è stato fatto come a Spa, con la scelta di pneumatici errata, chi ha sistemato le cose è stata la provvidenza.
Fattore fondamentale che molti piloti fanno fatica ad ammettere, non Ben.
Altro punto a cui Ben Keating tiene particolarmente è esaltare l’eccezionale lavoro dei meccanici soprattutto in fase di Pit Stop.
Poi proseguiamo con una domanda a cui teniamo sempre molto ossia chiedere ai piloti che vivono sia IMSA che WEC come trovano i due campionati e la loro soggettiva su come sia l’ambiente.
La risposta di Keating è stata davvero affascinante.
![](https://www.italianwheels.net/wp-content/uploads/2023/07/DZ8I5631-840x650.jpg)
Se da una parte nel WEC, agli esordi, Keating era considerato un outsider mentre in IMSA, dove correva da più tempo, era considerato parte della famiglia.
Col passare degli anni è riuscito a farsi accettare anche nella famiglia WEC.
Un altro aspetto che Ben mette sotto la luce d’ingrandimento è la figura dei fan.
“If you come to Monza and you are not in a Ferrari then you are no one, no one knows you.”
Ed effettivamente dalla folla fuori dall’hospitality Ferrari era ben evidente.
Tuttavia Ben Keating aggiunge che a Sebring è sostanzialmente la stessa cosa, cambiano solo i colori visto che i fan sono tutti per Corvette.
Altra cosa che il pilota texano tende a sottolineare è la bellezza del fatto che l’endurance consenta ai tifosi il contatto con il paddock e con i piloti.
Un altro aspetto che viene messo in evidenza è lo stretto rapporto con i colleghi piloti.
Dopo esserci soffermati sull’ambiente di gara decidiamo di fare una domanda abbastanza introspettiva per Ben Keating.
Quali sono i punti di forza e quali i punti su cui il pilota deve lavorare ancora?
“My strenght are high speed corners, I don’t have lack of courage on sending it. That can bite me sometimes.”
E qua in questa frase c’è tutta l’essenza di Ben Keating come pilota.
Coraggio, passione e voglia di dare il massimo, un pilota anche se amatore che non si risparmia.
Altra chicca che ci dispensa come curiosità è: “I’ve almost become proud of being a right foot breaker”.
Anche se questo resta il punto che fa il grosso della differenza tra lui ed i colleghi “PRO”, infatti quasi tutti i professionisti usano entrambi i piedi sui pedali facendo quindi la differenza sul tempo sul giro.
Infatti la transizione del piede costa decimi preziosi per Ben.
Non solo è il movimento ma questo inficia anche il modo in cui la vettura entra in curva e quindi la preparazione della curva stessa.
La cosa di cui Ben Keating va più orgoglioso di tutte però è il fatto di riuscire a restare nel giro di un secondo, un secondo e mezzo dai migliori piloti al mondo
“As a 51 years old car dealer”.
![](https://www.italianwheels.net/wp-content/uploads/2023/07/DZ8I7169-840x560.jpg)
Una carriera iniziata da “car dealer” per giungere sul tetto del mondo.
Ben Keating mai banale anche quando i colleghi di altre testate fanno una chiosa sulla mancanza di Monza dal calendario WEC il prossimo anno.
“Next year i won’t race in WEC, so I don’t care”.
Una risposta onesta, dal cuore, da cowboy a quattro ruote.