Ricordo ancora “l’hype train” dello scorso anno per la 296 GT3.
Ricordo anche quando tutti parlavano di fallimento alla prima gara ossia alla scorsa Daytona.
Diciamocelo, la 296 GT3 ebbe un esordio da incubo, quasi a rimarcare il parallelo con l’altra grande sconfitta di Daytona 2023: Porsche 963 (di cui abbiamo parlato qui).
Già da subito vennero messe sotto la lente di ingrandimento delle grosse criticità. Su tutte il problema più grosso fu il fondo, di una fragilità estrema.
Un problema che costrinse tre delle quattro 296 in gara al ritiro.
Se Daytona sembrò un incubo ad occhi aperti, complice anche un BOP che mai mise in gara Ferrari e la nuova 992 GT3 di Porsche, il resto della prima parte di stagione non fu migliore.
Tanti problemi derivati dalla gioventù del progetto.
Spesso e volentieri BOP estremamente castranti in quasi tutti i campionati.
Per la 296 GT3 è stato difficilissimo fare la differenza.
Il primo acuto avviene probabilmente nella gara dove meno ce lo si sarebbe aspettato: la 24H del Nurburgring.
Per la prima volta nella storia una vettura italiana conquista l’inferno verde, per la prima volta dal 2002 una vettura tedesca non vede il gradino più alto del podio.
In questa occasione Ferrari, complice un BOP umano, riuscì a dimostrare pienamente il potenziale.
Nei restanti campionati ci furono ben pochi acuti.
Infatti nel GTWC Europe si conta solo una vittoria nella 3H di Barcellona mentre nel GTWC America, a Road America (scuserete la ripetizione), Balzan e Manny Franco fecero doppietta dell’evento vincendo gara 1 e gara 2.
L’unica vettura a conquistare un titolo fu la 296 GT3 di AF Corse nel GT Open categoria Pro-Am.
Insomma, un anno di rodaggio e di esordio magari sotto agli standard di chi si sarebbe aspettato grandi cose dall’erede della leggendaria 488.
Un anno dopo, torniamo a Daytona.
Daytona 2024 presenta uno scenario clamorosamente differente.
Ferrari fa la voce grossa in molte delle sessioni libere.
Non solo libere e qualifiche con risultati importanti ma la vera svolta è nella gara.
Sia la GTD Pro di Risi (che poi vincerà in classe) che le GTD di AF Corse, Cetilar, Triarsi e Conquest hanno tutte il passo per giocarsi vittoria e podio (che AF e Conquest raggiungeranno nel GTD).
Uno scenario decisamente diverso da quello visto 365 giorni prima.
La vettura non è più fragile, non è più inaffidabile.
Solo l’errore umano toglie dalla contesa Cetilar unitamente ad un lungo della BMW di Paul Miller Racing ai danni di Triarsi impediscono di avere quasi un intero podio Ferrari nel GTD.
Nonostante questi due avvenimenti però tutte e cinque le 296 GT3 hanno effettivamente tagliato il traguardo.
Una prova di forza e di solidità incredibile. Un lampo di luce per i team che hanno investito nelle potenzialità di questa vettura.
In IMSA ci sarà da aspettarsi grandi cose da Ferrari, date queste premesse, ora vedremo se anche negli altri campionati, WEC compreso, la 296 GT3 sarà la favorita alla lotta per il titolo di categoria.