L’aerodinamica nel motorsport sta assumendo un ruolo sempre più centrale, merito dell’introduzione di nuove tecnologie. Le complesse equazioni matematiche sono argomenti ancora in fase di studio, proprio per questo il margine di miglioramento è elevato.
Sentiamo spesso nominare parole come deportanza, effetto suolo, fattore Cx, non entreremo troppo nel dettaglio ma faremo una panoramica su tutto ciò che ruota attorno l’aerodinamica.
La prima fase è quella di progettazione che inizia sviluppando il modello CAD sui software. Ne esistono di diversi ed ogni casa automobilista in base a budget e licenze sceglie il proprio. Il principale vantaggio è lo studio delle componenti senza produrle, e questo periodo può durare anche anni. Non dimentichiamo che tutti i reparti devono collaborare fra loro e trovare il giusto equilibrio.
Le analisi utilizzate in campo aerodinamico sono le fluidodinamiche numeriche (CFD). Le complesse equazioni sono gli strumenti migliori a disposizione degli ingegneri per abbattere costi, ottimizzare l’efficienza e predirre eventi fisici.
Successivamente, per avere un riscontro dei dati nella realtà si passa alla validazione. Vengono prodotti ed effettuati i primi test su modelli in scala in galleria del vento. Questi impianti oltre ad essere imponenti hanno alti costi di gestione.
Esistono varie tipologie di gallerie del vento, anche se il loro funzionamento è il medesimo. A ciclo chiuso dove l’aria viene controllata e riclicata, o a ciclo aperto.
La struttura è un tubo cavo dove circola l’aria, la parte d’ingresso chiamata convergente ha il compito di far entrare l’aria e accelerarla. Poco dopo c’è il filtro honeycomb (o nido d’ape) che pulisce il flusso ed elimina le turbolenze. La camera di prova è dove viene inserito il modello e presenta un alto numero di sensori che rilevano varie caratteristiche. La parte finale è chiamata divergente e rallenta l’aria. Come ultimo componente troviamo la ventola che aspira l’aria e non la immette.
I dati raccolti sono la portanza, la deportanza, la pressione, la densità, l’umidità, ma come possiamo visualizzare l’aria?
Esistiono due metodi: o attraverso fili di lana attaccati sulle superfici oppure attraverso le scie di fumo. Son state rese pubbliche le immagini della Ferrari 296 GT3, ultima evoluzione nell’ambito delle corse. Il flusso inizialmente laminare, a contatto con la carrozzeria ne segue le forme e diventa turbolento.
“La resa dei conti” è il test in pista in condizioni non controllate. Capita spesso di veder installati multeplici sensori durante i test sulle monoposto di Formula, dove il concetto di aerodinamica è più spinto. Di seguito ne sono riportati alcuni.
Il flow-viz che è una vernice speciale a base di paraffina, asciuga in breve tempo ed è applicata sui componenti per vedere come si distribuiscono i flussi d’aria.
Il tubo di pitot o le griglie (sonde di kiel) che hanno il compito di misurare la pressione per poi calcolare le velocità dei flussi soprattutto sugli pneumatici.
Le termocamere che attraverso gli infrarossi mostrano le varie finestre di temperatura.
Questo è un breve viaggio in una materia difficile come l’aerodinamica, spero vi sia stato utile per rispondere ai dubbi più comuni. Se avete argomenti da proporci, siamo felici di trattarli nei prossimi articoli tecnici.