A cura di Claudio Boscolo.
Mauro Forghieri, un nome che da solo evoca mille immagini, progetti e vittorie.
Un uomo, progettista ed ingegnere che da solo riesce ad essere sinonimo di evoluzione, rivoluzione e storia del motorsport e non solo.
Mente visionaria capace di introdurre i primi alettoni, cardine imprescindibile della F1 moderna e di approcciare gli studi del cambio al volante già da fine anni ’70.
Coraggio e capacità di andare contro corrente spesso, di innovare e comandare la propria squadra contribuendo a rendere Ferrari quello che è oggi.
“Furia” così chiamato per la sua geniale irascibilità, quella capacità di infiammarsi per un nonnulla e poi partorire l’idea rivoluzionaria.
Genio agonistico, capace di vivere per la competizione perchè altrimenti “ci si adagia”.
Parole di chi vive per stupire ogni giorno, di dimostrare al mondo le proprie qualità.
Mente ingegneristica che a soli ventisei anni arriva in Ferrari ed ottiene piena fiducia di tutto l’ambiente, soprattutto di Enzo.
Capace di diro “no” al Drake come solo chi è stato grande nella storia dei motori ha saputo fare.
Forghieri fu capace di inventare, di modellare, di creare di tutto per ogni evenienza facendo diventare il “problem solving” un’opera di stile e di arte.
Capace di prendere spunto da conversazioni nate durante cene di lavoro oppure di saper adattare progetti e tecnologie militari al motorsport.
Per quasi trent’anni Forghieri fu un’estensione del concetto di Ferrari, e tutt’oggi la memoria e le vittorie riportate sotto la sua guida sono la testimonianza dell’amore che il popolo rosso provava e prova per lui.
Dalla F1 alle ruote coperte, capace di vincere tutto, dallo sport allo stradale con la sua impronta, capace di rendere la Ferrari 250 GTO la prima vettura definita opera d’arte e battuta per oltre cinquanta milioni di dollari.
Dalle prime vittorie con Surtees alla guida fino all’epopea Lauda e alla scomparsa di Villeneuve e al mancato titolo di Alboreto.
Ma Forghieri non fu solo DNA Ferrari.
Lamborghini ebbe rilancio e slancio dalle opere e dalla mente dell’ingegnere modenese così come Bugatti.
Competenza, determinazione e passione.
Questo fu Mauro Forghieri, genio dell’auto.