A cura di Cristian Vaga.
Questa non penso possa essere definita una storia “come le altre”. Tanto per cominciare, perché c’entra il MES, e da quando sono entrato nel loro mondo, ho subito capito che nel MES non ci sono storie “come le altre”.
Non è una storia “come le altre” perchè non capita a tutti di poter toccare con mano propria un mondo rimasto per ventidue anni come televisivo, stampato, digitale e videoludico. E visto che a tenere nascoste certe storie si fa peccato, ho deciso di portarvi tutto quello che ho vissuto in questo primo anno di Motoestate.
Enjoy the ride, letteralmente.
DAY 1 – CREMONA CIRCUIT
Non ricordo con precisione ma credo che la notte prima di recarmi al circuito di S. Martino del Lago io non abbia dormito. Non ho nemmeno sentito la sveglia prestissimo per incontrarmi con Claudio (Boscolo, caporedattore di IW, n.d.r.) prima di scendere lungo strade nei campi lodigiani e cremonesi fino al Cremona Circuit.
L’adrenalina l’ho sentita scorrere milligrammo per milligrammo mentre salivo verso la terrazza panoramica e sentivo le Race Attack 600 lanciarsi fuori dall’ultima curva nei giri di prova; così come sia io sia Claudio abbiamo sentito tutti gli otto e passa km macinati a piedi fra paddock, box, pit-lane, sala stampa, strade aperte solo al personale e ai marshall di gara, e dio solo sa quali altri posti siamo riusciti a vedere e visitare nell’arco di tutto il giorno, letteralmente.
Il ricordo di Angelo Bergamonti, pilota nato in queste zone, a 50 anni dalla sua scomparsa è stato davvero emozionante e sentito.
Ho potuto conoscere due piloti realmente attivi nel mondo del motorsport a due ruote, due ragazzi simpaticissimi come Luca Salvadori e Bradley Smith; il primo impegnato con la sua Panigale “stock” come wild card, il secondo iscritto regolarmente alla 300 Classe Viva con una sua moto insieme ad un altro pilota conosciuto, Claudio Corti.
Provare a spiegare il mix di euforia, stanchezza, memoria del telefono esaurita e felicità è pressoché impossibile. Impossibile, ma indelebile.
DAY 2 – VARANO DE’ MELEGARI
A Varano ci sarei dovuto essere per l’apertura del MES 2021 ma per problemi personali ho dovuto saltare la prima tappa: mi sono abbondantemente rifatto con il Round 3.
Il Riccardo Paletti è spettacolare, l’ambiente intorno e dentro la pista è spettacolare. Il ricordo a Pippo Stanga, con la sua moto portata in griglia dal nipote e un tributo con trombe da stadio e sgasate in folle.
Ma Varano è stata anche una scoperta a 360 gradi: sia in pista nel vedere un rider come Bradley Smith volare sui cordoli guadagnando un’autostrada a ogni giro, sia fuori durante la pausa grazie a Dallara, tempio di perdizione e piacere automobilistico davvero a pochissima distanza dal Riccardo Paletti.
La vita di paddock sa essere frenetica nelle domeniche, con un andirivieni di piloti, tecnici, moto e gomme che girano.
In esposizione avevo visto qualche moto, fra le quali ne spuntava una bianca appena comprata dal padrún del MES, Bruno Sandrini: una Tianda TDR 300.
Ma quella è un’altra storia, un’altra pagina del nostro diario del MES-tiere.