A cura di Umberto Moioli.
Che ne sanno loro, che guardano e giudicano senza comprendere, dei mille sacrifici che hai fatto per arrivare ad aprire il garage e vederla, la moto dei tuoi sogni. Che ne sanno loro delle innumerevoli notti passate a vagare sul web alla ricerca di Lei, pur sapendo che il tuo portafogli era ancora troppo vuoto per poter contattare il venditore, mentre la tua testa troppo piena di immagini, visualizzate ed idealizzate, mentre seduto in sella vedi il paesaggio sfrecciarti veloce accanto, il vento che stropiccia la tua giacca di pelle ed il sole che abbaglia la visiera nera del casco.
Che ne sanno loro di quella ferma e cieca volontà che ti ha portato ad accettare qualsiasi lavoro, anche quelli occasionali e più sottopagati che mai, pur di collezionare quel singolo euro dopo euro da infilare all’interno di un salvadanaio sigillato da un’etichetta che recita, a lettere cubitali, “MOTO”. E che ne sanno loro di quella conoscenza enciclopedica collezionata leggendo e rileggendo “In Sella”, assaporando i racconti dei tester, controllando maniacalmente le quotazioni dell’usato ed attingendo dai consigli su cosa e su come controllare un usato prima di procedere all’acquisto.
Che ne sanno loro di cosa significa arrivare ad avere la cifra necessaria, messa insieme dopo innumerevoli fatiche, sacrifici, dopo innumerevoli rospi ingoiati quando i tuoi datori di lavoro si approfittavano solo perché sei giovane, studente e pure retribuito in nero. Che ne sanno loro di quando finalmente levi l’etichetta al salvadanaio, ti metti in tasca tutto, fino all’ultimo centesimo, per andare da Lei, la tua moto, quella che hai guardato e riguardato su internet fino allo sfinimento e con quell’ansia incessante che nessuno la comprasse prima di te. E soprattutto, che ne sanno loro di cosa significa porre quella inestimabile firma sul tuo nuovo certificato di proprietà, infilare le chiavi e finalmente accenderLa, ascoltando il suo rombo e meravigliarsi perché questa volta suona in maniera differente, suona per te, parlandoti al cuore perché ora Lei è la tua moto. Tua e soltanto tua. E lasciatemelo dire: spesso ho visto negli occhi di tanti motociclisti quella fiamma, quell’ardore di amore purissimo, più reale per la propria due ruote di quanto non abbia visto in tante coppie a passeggio mano nella mano il sabato pomeriggio.
E se è vero che l’amore, quello con la A maiuscola, è qualcosa per cui bisogna combattere, impegnarsi, stringere i denti e sacrificarsi, allora quello per la propria moto è l’amore di cui abbiamo letto nelle poesie antiche, quello più autentico, quello dal quale non uscirai mai con il cuore spezzato. Perché Lei potrà anche farti del male, ma non lo farà mai apposta e, soprattutto, tu non la smetterai mai di amare per questo, ma ti preoccuperai prima di tutto che Lei stia bene.