Foto in copertina: Photo Clément Luck / DPPI.

Chi mi conosce personalmente sa della mia venerazione per Robert Kubica, un pilota con un talento generazionale che ha visto la sua vita corsaiola e personale totalmente stravolta.

Il Rally Ronde 2011, che doveva essere un’ultima parentesi di svago per il polacco prima di firmare con Ferrari in F1, sarà la bruttissima carta imprevisti del monopoli della vita per Robert.

Una menomazione fisica che prima lo porta a lottare per la vita, poi a lottare per mantenere vivo il proprio posto nel motorsport.

Ed è qua che ricomincia la storia di redenzione per Robert Kubica.

Dopo aver dato un buffetto sul “coppino” alla morte c’è da ritornare ad essere il pilota che tutti abbiamo ammirato.

Un percorso lungo, tortuoso e doloroso.

Un percorso che conta tante piccole vittorie e tante critiche.

Race, Robert Kubica (POL), BMW Sauber F1 Team, F1.08, race winner, Nick Heidfeld (GER), BMW Sauber F1 Team, F1.08, 2nd position and Dr. Mario Theissen (GER), BMW Sauber F1 Team, BMW Motorsport Director

Perchè parliamoci chiaro, se c’è da essere meschini ed infierire su chi sta facendo qualcosa al di fuori dall’ordinario, siamo maestri in questo.

Eppure “against all odds” Robert Kubica non solo riesce a tornare ad essere un pilota rilevante nel WRC-2 vincendo la categoria ma riesce persino a ributtare la testa proprio dove meritava di stare: la F1.

Nel 2018 Williams decide di puntare su di lui per la stagione 2019 al fianco della stella Mercedes emergente George Russell.

In questa stagione di rientro da pilota titolare Robert si toglie forse la più grande soddisfazione: non solo rimettere le ruote in pista ma tornare a punti nel corso del GP di Germania conquistando così l’unico punto di Williams per quella stagione.

Avventura in F1 che continua fino al 2022 per lo più come terzo pilota di Alfa Sauber.

Parallelamente al suo impegno in F1 dal 2021 Robert si affaccia all’endurance con la sua avventura in WRT in LMP2 nella categoria ELMS conquistando il titolo nella sua stagione d’esordio.

Robert Kubica, Louis Deletràz e Yifei Ye trionfano in Catalunya nel 2021 Ph: Team WRT

Kubica diventa un pilota di punta della categoria LMP2 conquistando diverse vittorie di classe nel WEC e due secondi posti alla 24h du Mans.

Ma è questo 2024 a chiudere il ciclo.

Finalmente Robert Kubica veste la tuta rossa promessa nel 2011.

Non è la F1 e, a dire il vero, la tuta non è nemmeno rossa ma Giallo Modena.

Poco importa, anche in questa difficilissima categoria il pilota polacco è un faro per i propri compagni di squadra.

Nonostante l’essere una delle LMH private la #83 si è messa spesso sugli scudi, spesso in qualifica.

Mancava la realizzazione in gara.

Realizzazione che finalmente è arrivata grazie ad un super stint di Robert in apertura, guadagnando la testa della corsa e consegnando la vettura ai compagni solo da portare al traguardo.

Una risalita dall’inferno.

La prima vittoria in rosso (giallo, pardon) per Robert ha il sapore della tenacia.

Il sapore di aver fatto qualcosa di straordinario.

Di aver chiuso un cerchio, in qualche modo.

Tra le tante cose incredibili fatte da Robert Kubica negli anni, questa ha un posto speciale.

Finire quello che avrebbe dovuto iniziare.

Photo Clément Luck / DPPI

Non male per “uno che non riusciva a tenere nemmeno un bicchiere d’acqua con la mano destra” citando Jaime Alguersuari.

Ieri ci sono state due categorie di persone: chi si è commosso nel vedere l’abbraccio a Robert nel retro box e chi mente sapendo di mentire.

Grazie Robert per averci fatto commuovere.

Di Claudio Boscolo

Appassionato di endurance da quando ho memoria, innamorato perso della Panoz Esperante e nostalgico della Jordan e della Jaguar in Formula 1. Cantastorie di piloti e di gare, all'occorrenza team principal dell'ItalianWheels Racing Team.

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