La Formula 1 ci ha regalato un Gran Premio d’altri tempi, ricco di colpi di scena ed azione in pista. Elementi che ancora una volta confermano come il Red Bull Ring sia un circuito di altissimo livello, dove il pilota possa davvero fare la differenza.

Nonostante le attese (molto scontate), non è stato Max Verstappen a vincere il GP di casa Red Bull. Il Campione del Mondo, partito fortissimo e dopo aver imposto la propria supremazia, ha iniziato ad accusare un totale degrado delle prestazione delle gomme, lamentandosene per più giri. Tornato ai box per l’ultimo stop, Verstappen è stato messo nel mirino dall’amico e rivale Lando Norris, che ha messo in piedi una performance pazzesca. Il pilota della McLaren ancora una volta è riuscito ad esprimere tutto il potenziale di una vettura che sta crescendo gara dopo gara, imponendosi tra le macchine di riferimento.

Arrivato quindi agli scarichi di Verstappen, Norris ha ingaggiato battaglia con il Campione del Mondo, un duello al cardio palma finito però disastrosamente: arrivati al rampino, Verstappen si è allargato troppo all’esterno, impattando contro la McLaren del rivale, procurando così ad entrambi i piloti la foratura di una gomma. Baciato un po’ dalla fortuna, Verstappen è riuscito a tornare ai box, cambiare copertura e concludere la gara. La stessa sorte non è toccato a Norris, che nel tornare in pit-lane, la sua macchina ha subito troppi danni dai brandelli della gomma distrutta, costringendolo così al ritiro.

A giovare di questo psicodramma è stato quindi George Russell che, autore di un’ottima gara in cui ha messo in mostra ottime capacità nel corpo a corpo, è riuscito a cogliere la sua prima vittoria in questa stagione (la sua seconda in Formula 1, dopo quella conquistata a San Paulo nel 2022). Una vittoria che riporta la Mercedes in cima al podio per la prima volta dopo ben 33 gare. Certamente, Russell non aveva il passo dei due protagonisti assoluti, ma alla fine il risultato è quello che conta e la sua prestazione parla chiaro: il pilota c’è, la macchina invece necessità ancora un po’ di lavoro.

Mentre Russell vince, arrivo in seconda posizione e quarto podio in carriera per Oscar Piastri. Una gara fantastica per il secondo pilota della McLaren che si riscatta dal giro di qualifica cancellato per aver oltrepassato il limite della pista. Ma soprattutto il sorpasso all’esterno ai danni di Carlos Sainz è stata una forte dimostrazione del grande potenziale di Piastri. Sainz chiude al 3° posto: una buona gara dello spagnolo che però non brilla neanche così tanto.

Super nota positiva per la Haas che con Hulkenberg raggiunge la 6a posizione e punti importantissimi per il team americano. La prestazione di Hulkenberg è una di quelle da ricordare, vince il confronto contro il compagno di squadra ed eguaglia il miglior risultato della Haas, fatto segnare da Mick Schumacher, quando proprio in Austria arrivò sesto. Haas che arriva quando alle spalle di Hamilton (4°) e Max Verstappen (5°).

Ma tra i protagonisti assoluti di questo pazzo Gran Premio ci sono state certamente le Alpine, con Gasly che vince uno scontro corpo-a-corpo contro l’eterno odiato rivale Esteban Ocon. I due hanno regalato uno dei duelli più belli dell’intera stagione, corretto ma tiratissimo, con Ocon che alla fine deve alzare il piede all’esterno e si arrende ad un Gasly scatenato che passa e saluta con un italianissimo “Ciao” nel Team Radio. Flavio Briatore, al comando della compagine francese, è sicurissimo che nella prossima stagione le sue vetture andranno a giocarsi il podio in alcune gare.

Infine, grande gara in rimonta per uno sfortunato Leclerc che, dopo lo psicodramma all’inizio delle SQ3, in gara un contatto con Piastri lo costringe al rientro ai box al termine del primo giro per sostituire l’ala anteriore. Gara rovinata ma comunque conclusa con 2 punti che lo avvicinano in classifica a Lando Norris (appena 6 i punti di distacco nella Classifica Mondiale).

RISULTATI COMPLETI QUI

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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