Seconda intervista in casa United Autosports. Dopo Nolan Siegel è il turno di Nicolas Pino, altro giovanissimo talento d’oltreoceano. Il pilota cileno è alla guida della McLaren 720S Evo #95, ed è molto simpatico. Di seguito la sua intervista.

“Ciao Nico, vorremmo farti un paio di domande per iniziare partendo dalle origini della tua carriera. Innanzitutto, com’è correre in Cile? Com’è il motorsport lì?”
“Il motorsport da pista non è molto seguito in Cile. Ci sono eventi motoristici, ma non di livello professionale. Il rally è l’unica categoria che raggiunge un alto livello professionale, ma tutto il resto non molto. Una volta era molto più popolare, ma alcuni brutti incidenti in passato hanno fatto molto male al motorsport cileno.”

“E tu perché invece hai scelto di correre in pista e non di fare magari il calciatore?”
“Ho provato molti sport da bambino. Ovviamente ho giocato a calcio e un po’ a basket, poi un giorno sono salito per caso un kart a noleggio, un giorno di una festa nazionale. E me ne sono subito innamorato. Ovviamente è iniziato come un hobby, i miei genitori lo trattavano come se fosse uno sport come un altro. Poi ho iniziato a fare gare e a vincerle, prima in Cile e poi negli Stati Uniti, e solo verso i 14 anni i miei genitori hanno accettato che volevo fare il pilota.”

“Immaginavi che a meno di 20 anni saresti stato a Le Mans?”
“Beh ero qui a Le Mans l’anno scorso, a… 17 anni? No, 18. Credo. Sì, 18 anni. E ho fatto podio (terza posizione in LMP2 Pro/Am). È stata ovviamente un’esperienza speciale, e d’ora in poi credo che le cose possano solo migliorare. Nessuno può assicurarmelo, certo, ma Le Mans è una gara in cui può succedere di tutto. Farò e faremo di tutto per migliorare quel risultato.”

“Ecco la domanda di rito. Cosa NON ti piace di Le Mans?”
“Mh. I pit sono troppo stretti. Ed è difficile svegliarsi al mattino. Per il resto non c’è molto. Il tracciato è perfetto, ma svegliarsi insieme a 300 mila persone non è facile.”

“Qual è il tuo settore preferito della pista?”
“Sulla LMP2 le curve Indianapolis, è un tratto molto veloce. Sulla GT3… non saprei. Tagli tutte le curve molto di più, e anche le curve lente sono più divertenti. Direi le Porsche magari. Sono curve molto belle.”

“Come ti trovi con la McLaren?”
“La macchina qui sembrava spenta, poi ieri sera è come se avesse preso vita. Ieri sera ho finito la sessione molto contento di come si guidava la macchina, il setup è perfetto. Penso che però la macchina non abbia ancora raggiunto il suo potenziale. Questa stagione non è stata facile, per noi è ancora tutta da scoprire, ma c’è stato un netto miglioramento e in generale la macchina è molto buona.”

Ringraziamo Nicolas Pino per la disponibilità e United Autosport per averci dato questa occasione.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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